Scoppia la guerra dei gazebo. Una vicenda, che se rapportata ai reali problemi della città di Alcamo sulle cui soluzioni è impegnata l’amministrazione Surdi alle prese con quotidiane difficoltà, legate a tantissimi fattori, sembra di poco conto. Ad Alcamo ci sono situazioni, tanto per raccontarne una, che provocano disagi da oltre mezzo secolo come per esempio l’erogazione idrica. Eppure tale dramma sociale spesso trova poco spazio e interesse nei consiglieri di opposizione. Eppure sull’acqua, come sull’emergenza traffico, sul funzionamento dell’apparato burocratico-comunale occorrerebbe un’attenzione costante, che francamente manca. Invece ci sono addirittura cose di grande visibilità per i frequentatori di piazza Ciullo, come i gazebo, che attirano l’attenzione più, per esempio delle buche sulle strade per le cui riparazioni, la giunta ha avviato il programma. Eppure per il montaggio e smontaggio di alcuni gazebo, che richiedono pochi minuti c’è chi grida allo “sperpero di forze di lavoro”. Lo hanno fatto con un’interrogazione diretta al sindaco i consiglieri dell’Udc: Saverio Messana e Rita Norfo. Entrambi chiedono “quali criteri organizzativi sono alla base delle scelte dei lavori da fare svolgere agli operai Comunali? Quali sono state le motivazioni per le quali si è proceduto allo smontaggio dei gazebi, per poi rimontarli nello stesso sito dopo circa 48 ore?”. Poi Messana e Norfo lamentano che “i gazebo sono sporchi e vengono ubicati nel salotto buono di Alcamo”. Sollecitano risposta orale e scritta nel più breve tempo possibile”. Fin qui la notizia. Ma delle considerazioni si impongono. Perché non si mette lo stesso impegno sui grandi temi della città in un confronto aperto e costruttivo? Senza prese di posizioni apodittiche ma nell’ambito di un confronto democratico tra opposizione e maggioranza, che anche se forte dei numeri che nel fanno un monocolore, deve ascoltare anche le ragioni degli avversari. Intanto scoppia la guerra dei gazebo come se fosse uno dei principali temi della città di Alcamo.