Alcamo-“San Vito e Santo Spirito”: rete ospedaliera, ecco cosa succederà

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Un incontro con medici ieri pomeriggio al centro congressi Marconi  durante il quale i vari  relatori hanno parlato alle persone presenti dell’importanza della prevenzione e quindi di un corretto stile di vita  per cercare di non incappare in malattie. L’incontro è stato promosso dalla Simg, il cui responsabile provinciale di questo sindacato ovvero Società italiana di medicina generale, è il medico alcamese Vito Milazzo. Una riunione molto partecipata dove è stato presente Baldo Gucciardi, assessore regionale alla Salute, impegnato nel varo della nuova rete ospedaliera siciliana che ormai sta per tagliare il traguardo. Un traguardo che passa anche dalle  oltre 5 mila assunzioni per ricoprire i tantissimi vuoti nelle piante organiche, forse anche  uno dei motivi delle lunghe attese, per una visita in ospedale. Durante la riunione si è parlato anche dell’ospedale San Vito e Santo Spirito.  Ma vediamo cosa cambierebbe con la riforma. Intanto quello di Alcamo prende la qualifica di ospedale di base, con quattro strutture complesse: medicina, chirurgia generale, pronto soccorso e la novità dell’istituzione dell’ortopedia con dieci posti letto e quindi con una equipe diretta da un primario.  Il reparto di ortopedia venne aperto nel 2000 dopo una raccolta di firme .circa 20 mila per la sua istituzione. Promotrice fu la Fials. Poi la chiusura per motivi politici nonostante  l’ortopedia alcamese, diretta da Ettore Signorello portasse nelle casse dell’Asp oltre un milione di euro l’anno.  Appena la  riforma sanitaria  sarà operativa in Sicilia  si riaprirà l’ortopedia ad Alcamo. La cardiologia diventerà unità operativa semplice a caratteristiche dipartimentali e i posti letto dovrebbero passare da sei ad otto.  Continueranno a funzionare ka psichiatria il laboratorio di analisi, la radiologia e l’anestesia e rianimazione. Verranno tagliati sei posti letto al reparto di medicina che andranno alla lungodegenza.  Ad Alcamo, tra la quasi totale indifferenza dell’’opinione pubblica, sono stati tagliati diversi reparti.   E’ facile accusare le classi politiche precedenti, che hanno convocato consigli comunali straordinari e allargati alle categorie produttive e ai sindaci dei comuni vicini. Pochissime persone partecipavano alle riunioni e quando non c’è la mobilitazione generale, come avvenne per esempio nei Nebrodi per la ventilata chiusura dei punti nascita,  diventa demagogico sentire nei comizi affermazioni che lasciano il tempo che trovano. Comunque con la riforma almeno all’ospedale di Alcamo si salva l’esistente, si aggiungerà l’ortopedia ed è destinato a rimanere un sogno avere  un nuovo nosocomio.