Che senso ha far curare l’interno di una rotonda e di uno spartitraffico da un’azienda privata, nella fattispecie un’impresa di lavorazione del ferro, quando poi a soli pochi passi le cunette della strada sono divenute inestricabili giungle? Ad Alcamo capita esattamente questo nei pressi della rotatoria fra la statale 113 e l’innesto per la provinciale 55. Inoltre arbusti e canneti hanno anche invaso la carreggiata e ridotto quindi visibilità e sicurezza per gli automobilisti. Qualcuno potrebbe dire può capitare, magari per un periodo di sovraccarico di lavoro per l’azienda che dovrebbe occuparsi della sistemazione e della manutenzione del verde pubblico. Non è purtroppo così perché questo scempio va avanti da mesi e mesi. Qualche volta, raramente per la verità, il comune di Alcamo è intervenuto per poi però lasciare nuovamente tutto nel degrado. Nessuno vede, nessuno segnala, nessuno invita la giunta ad intervenire. Ma ad Alcamo la partecipazione alla vita amministrativa esiste più? Il ruolo delle opposizioni viene interpretato da qualcuno dei consiglieri comunali in carica? E lo stesso massimo consesso civico è consapevole che la sua principale funzione sia quella di controllo e vigilanza? Certamente no almeno nel vedere le condizioni della 113, strada nazionale che però in quel tratto è comunale. Un paio di altre volte abbiamo portato le nostre telecamere nei pressi di quella rotatoria e magari poi il Comune ha provveduto a dare una ripulitura generale. Arbusti, erbacce e canneti, però, in terreni pieni d’acqua, crescono in maniera rapidissima mentre chi di dovere interviene in maniera lentissima. Probabilmente un sindaco, sette assessori, 24 consiglieri comunali non transitano mai dal quel tratto di strada. O magari lo fanno ma ad occhi chiusi.