Alcamo-Ritrovata in spiaggia tartaruga un fin di vita

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Inizio di estate con i primi ritrovamenti di tartarughe nella zona di Alcamo marina. Il wwf ieri ha raccolto una segnalazione di una testuggine moribonda ritrovata nella spiaggia di grandi dimensioni. Gli ambientalisti l’hanno subito prelevata e, considerate le sue condizioni di salute, inviata subito al centro tartarughe della riserva marina delle Egadi. Qui degli esperti cercheranno di capire cosa possa essere successo all’animale marino. Ogni estate sono diverse le testuggini che vengono ritrovate in fin di vita oppure già morte proprio nella zona tra Alcamo marina, Castellammare e Balestrate. Il picco di casi si registrò nel 2014 quando furono ben 8 le tartarughe trovate morte spiaggiate nella fascia costiera di questo golfo. La maggior parte di queste testuggini fanno una brutta fine a causa dell’uomo: vengono travolte dalle barche, oppure rimangono vittime dei pescatori o dell’inquinamento. Quasi tutte le tartarughe trovate morte proprio nel 2014 avevano una grossa lenza che usciva dalla bocca. Evidentemente i pescatori, dopo averle accidentalmente pescate, invece di portarle in porto e consegnarle alle autorità competenti salvandone la vita, le rigettano in mare tagliando semplicemente la lenza. Un bilancio quello del 2014 che è stato definito dagli ambientalisti troppo pesante per una ristretta porzione di territorio e l’inizio di questa stagione estiva non fa presagire nulla di buono. Appare sempre più chiaro che siamo di fronte ad una situazione che non ha precedenti e che comincia seriamente a preoccupare gli ambientalisti. Certo è che tutti questi ritrovamenti fanno scattare molto più che un campanello d’allarme. Anzitutto si fa sempre più prepotente l’ipotesi che nel Golfo Castellammarese possano essere essenzialmente due le ipotesi collegabili a questi ritrovamenti: la pesca di frodo e l’inquinamento. Riguardo a quest’ultimo fenomeno c’è da dire che alcuni decessi avvengono in quanto le tartarughe accidentalmente possono ingerire rifiuti lasciati in mare e questo può provocare il loro soffocamento. Si presume che ad Alcamo ci possano essere nei pressi della costa delle sacche di ripopolamento di questa specie che rischiano però di rimanere vittima per l’appunto dell’inquinamento dovuto ad abbandono di rifiuti e della pesca di frodo. La specie più a rischio è quella caretta caretta che è in estinzione. Secondo gli esperti sono minacciate dall’inquinamento marino, dalla riduzione degli habitat di nidificazione, dalle collisioni con le imbarcazioni, e dagli incidenti causati dalle reti a strascico e dagli altri sistemi di pesca.