Dalle parole ai fatti. Le associazioni ambientaliste e la chiesa si sono messe in moto per salvaguardare la Riserva di Monte Bonifato di Alcamo anche dall’inerzia dell’ente gestore, l’ex Provincia regionale di Trapani, che da ottobre ha chiuso tutti i sentieri rendendo quindi inaccessibile l’area. Nasce proprio da questi presupposti la campagna di raccolta firme per la salvaguardia e tutela del vasto polmone verde: con questa iniziativa si chiede la manutenzione dei sentieri, il ripristino delle condizioni di viabilità in sicurezza della strada per la Madonna dell’Alto, la manutenzione dei viali parafuoco, la manutenzione dell’area pic-nic e la rimozione di tutti i pericoli che non consentono alla collettività di fruire del patrimonio naturalistico rappresentato dalla Riserva Naturale Bosco d’Alcamo. “L’obiettivo – si legge nella petizione lanciata – è quella di far revocare i provvedimenti di interdizione adottati dalle amministrazioni competenti e sviluppare un programma stabile di interventi”. Un enorme patrimonio che di fatto viene tenuto in naftalina semplicemente perché necessiterebbero degli interventi di messa in sicurezza che non sono mai stati realizzati. La storia appare sempre la solita ed il vizio sempre lo stesso: da queste parti gli enti pubblici in difficoltà, per scrollarsi ogni responsabilità di dosso, in pratica preferiscono chiudere tutto. Ed è quello che oramai da 8 mesi sta succedendo alla riserva alcamese. Ora però il Comune, dietro sollecitazione delle associazioni ambientaliste ed anche della chiesa (dal momento che la riserva ospita anche il santuario della Madonna dell’alto, ndr), ha deciso di dare all’imbarazzante situazione una decisa accelerazione. In una nota, inviata proprio all’ex Provincia, si sollecita la sottoscrizione di un accordo di collaborazione il prossimo giovedì, 21 maggio, con Forestale, ambientalisti e Regione in modo da potere garantire degli interventi straordinari alla Riserva naturale di Bosco d’Alcamo. Quelli che per l’appunto garantirebbero la messa in sicurezza di tutti i sentieri e la loro riapertura quindi. Qualcosa in realtà pare muoversi tanto che proprio in questi giorni il libero Consorzio dei Comuni, per l’appunto l’ex Provincia regionale di Trapani, ha stanziato complessivamente 25 mila euro per dare vita ai lavori che mirano essenzialmente a preservare da possibili disastrosi incendi uno dei più grandi polmoni verdi della provincia trapanese, già in passato attaccato dai piromani e fortemente depauperato. L’intervento prevede il taglio degli alberi pericolanti o bruciati, e nel frattempo in alcuni tratti, quindi dove necessita, viali e fasce parafuoco. Lavori che dovrebbe partire a stretto giro di posta: il termine per la presentazione delle offerte da parte delle ditte esperte in materia è fissato per il prossimo 21 maggio. Ma c’è chi giura, tra gli addetti ai lavori, che i soldi stanziati sono troppo pochi e non basteranno a mettere in sicurezza tutta l’area.