Alcamo-Riordino rete ospedaliera, ecco cosa succederebbe all’ospedale S. Vito e S. Spirito

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Monta la protesta contro la nuova bozza di rete ospedaliera presentata la scorsa settimana dall’assessore Baldo Gucciardi. Un piano che allineerebbe la Regione alle direttive ministeriali del decreto Balduzzi, presentato solo per grandi linee ai sindacati e ancora avvolto dal massimo riserbo: l’assessore ha chiesto ai 17 manager di Asp e ospedali di non diffondere i particolari fino a quando il documento non sbarcherà in commissione sanità all’Ars per il parere obbligatorio. Intanto per le prese di posizione di sindaci, dei rettori delle università di Palermo e Catania, dei vescovi, sindacati etc. arriva la frenata del governatore Rosario Crocetta. Ma già sono trapelate le prime indiscrezioni: sono previsti tagli di pronto soccorso, chiusura di reparti e la riduzione di posti letto in alcuni ospedali, compresi posti letto di terapia intensiva. Ma il percorso si preannuncia in salita: alcuni esponenti della maggioranza ma soprattutto le opposizioni annunciano barricate. Mobilitazioni sono già in corso in molti Comuni, mentre Gucciardi si affretta dire “che non c’è ancora nulla di definitivo”. Ma come ne uscirebbe dal riordino il San Vito e Santo Spirito di Alcamo? Tutto dovrebbe rimanere per come è. Anzi si prospetterebbe qualche miglioramento. Sulla base del riordino nell’ospedale di Alcamo dovrebbe essere aperta una Unità operativa complessa per l’ortopedia. Ciò significa la riapertura del reparto con un primario, sei medici e da otto a 16 posti letto. Ricordiamo la battaglia della Fials con la raccolta di migliaia di firme che nel 2000 portò alla istituzione del reparto di ortopedia, diretto da Ettore Signorello. Era tra i più produttivi della provincia ma venne sacrificato sull’altare della politica. Ora quello che è poi è diventato un ambulatorio dovrebbe ridiventare un reparto vero e proprio. Rimane Unità complessa semplice a caratteristiche dipartimentali la cardiologia, uno dei reparti fiore all’occhiello del San Vito e Santo Spirito, che mantiene i sei posti letto e l’organico autonomo. Conferma per la medicina, cardiologia, laboratorio di anali e radiologia. Il Pronto soccorso dovrebbe diventare Unità operativa complessa e quindi potenziato anche con l’osservazione breve. Il Pronto soccorso dell’ospedale di Alcamo è indispensabile perché punto di riferimento di un territorio molto ampio. Sfumata la possibilità di costruire un nuovo ospedale, il vecchio e glorioso San Vito e Santo Spirito negli anni è stato accerchiato: tolti per esempio pediatria e ostetricia tra la quasi indifferenza degli alcamesi e ciò è dimostrato dalla scarsissima partecipazione dei cittadini alle manifestazioni e fiaccolate in difesa dell’ospedale così come le convocazioni dei consigli comunali aperti anche al centro congressi Marconi, ignorati dalla gente. E in questi giorni emerge che la mobilitazione paga. L’indifferenza e armatevi e partite per come è successo con l’ospedale di Alcamo certamente no. Eppure l’ospedale di Alcamo figura nelle dichiarazioni dei politici di tutti i colori ad ogni elezione. Ma “passata la festa, gabbato lo Santo”. Proverbio che di addice a coloro che dopo avere ottenuto qualcosa, per esempio una elezione, si dimenticano subito delle promesse fatte.