Alcamo, regolamento vittime di mafia nel cassetto

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Possono ancora attendere ad Alcamo le vittime della criminalità organizzata. Dovranno armarsi di buona fede e speranza per vedersi riconoscere quel sostegno che da tempo è paventato dal Comune ma che di fatto non è mai stato messo nero su bianco. L’opportunità per concretizzare tutto c’era stata nel dicembre scorso quando in consiglio comunale è approdato il regolamento per il riconoscimento di contributi economici in favore di vittime della criminalità a causa di danneggiamenti, usura ed estorsione. Ma è stato stoppato tutto: l’amministrazione comunale ha ritirato l’atto in seguito alle molte perplessità espresse dal consiglio comunale. L’impegno è stato quello che la giunta rielaborasse il testo per poi trasmetterlo in I commissione consiliare. Resta quindi ancora lettera morta questo sostegno alle vittime della criminalità mentre il tempo passa ad Alcamo, città storicamente legata a doppio filo con la mafia di un certo spessore e che continua ad essere protagonista di molti attentati incendiari, alcuni dei quali potrebbero anche avere come chiave di lettura il racket delle estorsioni. Il fondo che si intende istituire al Comune andrebbe in favore delle vittime di reati di danneggiamenti, usura ed estorsione. Ovviamente il supporto andrebbe a chi presenta un esposto-denuncia o altro per aver subito danni sia fisici che morali, collaborando con la giustizia e fornendo preziose informazioni per aiutare le forze dell’ordine ad individuare i loro aguzzini. Tra i beneficiari, secondo quanto stabilito dalla bozza di regolamento ritirata dall’amministrazione comunale, anche soggetti appartenenti alle forze dell’ordine che abbiano subito anch’essi reati di varia natura. Ad essere invece esclusi tutti coloro che hanno riportato condanne, o siano stati sottoposti a misura cautelare. L’idea è quella di corrispondere e quantificare un contributo a fondo perduto pari all’80 per cento del danno subito o un contributo una tantum forfettario in misura non superiore a 3 mila euro. Ad essere stati rilevati dal consiglio comunale errori interpretativi della norma regionale da parte dell’amministrazione comunale: prima fra tutte quella della percentuale del danno subito dall’azienda che in realtà, secondo il consigliere Antonio Fundarò, si deve intendere come detassazione fino ad un massimo di 10 anni e non certo computo del danno subito dall’azienda. Nel contempo è stato sollecitato di implementare il testo con la proposta della I commissione consiliare che non prevede un contributo economico ma tutti quei paletti in materia di defiscalizzazione o esenzione delle imposte. “Abbiamo ritirato questo regolamento – precisa l’assessore al Bilancio Antonino Manno – per una migliore elaborazione ed anche per evitare sovrapposizioni con il regolamento Iuc che già prevede la detassazione dei tributi locali per le vittime della mafia”.