Alcamo-Prg e pedemontana, nel settore edilizio è paralisi

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Il quadro che viene fuori dalla risposta del Servizio urbanistica di Alcamo alla risposta all’interrogazione del consigliere Ignazio Caldarella è molto preoccupante e non fa vedere nell’immediato il rilancio del settore edilizio anzi sulla delicatissima vicenda della pedemontana si rischia l’esplosione della protesta di centinaia di alcamesi, che hanno costruito con tanto di concessioni, e l’implosione delle casse comunali in rosso. Un’interrogazione molto articolata quella di Caldarella che tocca diversi punti. Caldarella dice che “l’iter del Piano regolatore è ormai da un anno ad un punto morto”. Il Comune risponde affermando “che l’Ufficio ha posto in essere tutti gli adempimenti necessari alla revisione del Piano regolatore”. Per portarli a termine, nella risposta,  non è stata fornita alcuna scadenza. Per quanto riguarda le procedure di variante urbanistica “per la riclassificazione dei terreni a seguito della decadenza dei vincoli urbanistici preordinati all’esproprio, tutte le aree vincolate nel Prg diventano zone cosiddette bianche alle quali l’Ente deve attribuire una nuova destinazione urbanistica.  Tutto dunque rimane fermo in quanto il Piano regolatore entra ufficialmente nella sua fase di revisione”. La situazione più esplosiva riguarda la “pedemontana” dove si attente la sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa a seguito del ricorso di un’impresa dopo la decisione del Tar, su opposizione del Comune, che ha detto, che in quella zona non si poteva costruire. Ma da oltre dieci anni, come denuncia a varie procure il consigliere Alessandro Calvaruso, pare che le stesse persone che in passato hanno firmato le concessioni edilizie, ora si siano tirate indietro. Dal 2001 ad oggi dal dato ufficiale del Comune risulta che “nella fascia pedemontana sono state rilasciate circa 150 concessioni edilizie oltre ad un numero elevatissimo di certificati di destinazione urbanistica. In pratica oggi i proprietari di tali abitazioni sarebbero abusivi con licenza edilizia. Di chi sono le responsabilità di tale situazione? Scrive l’Ufficio urbanistica che “le preoccupazioni di Ignazio Caldarella in merito a possibili richieste di risarcimento danni nei confronti del Comune sono condivisibili”. In pratica se il Comune dovesse avviare procedimenti di demolizione, cosa che appare improbabile, dovrebbe risarcire tutti e 150 proprietari di case e forse non sarebbero sufficienti una quarantina di milioni di euro. In attesa della sentenza del Cga “l’Ufficio urbanistica ritiene opportuno non rilasciare ulteriori titoli abitativi per costruire nella zona pedemontana”. E chi ha acquistato le aree che risposte da il Comune? Silenzio assoluto per tanti alcamesi coinvolti in una vicenda che sembra uscita fuori dalla penna di un autore del teatro del grottesco. E la stasi nel settore edilizio si ripercuote in tante attività economiche cittadine.