Alcamo, pregiudicato per falso e truffa arrestato dalla polizia

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Un pregiudicato alcamese di 50 anni, R.B.,  coinvolto in passato in indagini sviluppate dallo stesso ufficio di polizia, è stato arrestato dagli agenti del commissariato, in esecuzione di un ordine di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica di Trapani. Piuttosto salato il conto con la giustizia: l’uomo dovrà, infatti, scontare 4 anni e 5 mesi di reclusione per recenti condanne per vari reati di falso e truffa. Dopo le formalità di rito l’alcamese è stato quindi condotto presso la casa circondariale di Trapani. Per quanto riguarda, invece, i controlli a largo raggio predisposti dalla polizia, emergono risultati che lo stesso commissariato definisce incoraggianti. Nel corso di un servizio di prevenzione predisposto ieri mattina, e che ha visto coinvolte tre pattuglie, sono stati controllati 25 veicoli e 40 persone. Nove le contravvenzioni al codice della strada contestate e tre i sequestri amministrativi operati,  tra cui un ciclomotore, mentre un utente è stato denunciato per guida senza patente poiché mai conseguita. I poliziotti hanno anche proseguito nelle verifiche di controllo ai sensi dell’art. 38 T.U.L.P.S. nei confronti dei detentori di armi; verifiche che la scorsa settimana portarono alla denuncia di un uomo per omessa custodia, mentre l’arma e le relative munizioni furono sottoposte a sequestro probatorio. Il revolver, infatti, era detenuto legittimamente dall’uomo, ma il luogo in cui era conservato – sotto il letto – non era stato ritenuto in linea con le norme di legge dagli agenti. Dai controlli effettuati in questi giorni è, invece, emerso che, mentre la gran parte dei luoghi di custodia è risultata in rispondente alle garanzie di sicurezza richieste dalla normativa, in un caso gli agenti hanno riscontrato la presenza di munizioni non regolarmente denunziate. I proiettili, relativi ad un revolver legittimamente detenuto, sono stati quindi sottoposti a sequestro probatorio con conseguente deferimento all’autorità giudiziaria del relativo detentore ai sensi dell’art. 697 del codice penale. Dai procedimenti penali che hanno origine dalle violazioni della normativa sulla detenzione e sul porto delle armi scaturiranno procedimenti amministrativi finalizzati all’emissione, nei confronti dei denunciati, del divieto prefettizio di detenzione. Le verifiche di questo tipo – annuncia il commissariato –  proseguiranno nelle prossime settimane e  riguarderanno soprattutto i detentori di armi residenti in contrade lontane dal centro abitato e come tali maggiormente soggetti a furti.