Alcamo, poche mascherine. Croce Rossa presa d’assalto, Comune completa buoni-spesa

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Il comune di Alcamo, tra i primi enti locali della Sicilia, ha praticamente terminato la distribuzione dei buoni-spesa a coloro che ne hanno diritto a causa delle disastrose condizioni economiche procurate dall’emergenza Covid all’interno delle famiglie. Si tratta dei voucher prodotti dal finanziamento di 401.000 euro arrivato dallo Stato nelle casse del comune alcamese. A breve dovrebbero essere disponibili buoni per altri 270.000 euro, quelli stanziati dalla Regione. Qui però l’iter è stato rallentato dal fatto che si tratta di somme provenienti dal Fondo Sociale Europeo e che necessitano quindi di rendicontazione. Alcamo e gli altri comuni siciliani attendono quindi chiarimenti proprio su come rendicontare.

Intanto agli uffici comunali della protezione civile è arrivato, dal dipartimento regionale, un carico di 54.000 mascherine che, sommate a quello precedente di 3.000, portano il totale a 57.000. Una cifra davvero irrisoria per un città di 45.000 abitanti. Anche perché i dispositivi devono pure servire a tutelare chi opera a maggior contatto con il rischio contagio: vigili urbani, volontari, dipendenti dei servizi essenziali e quant’altro. Finora si è andati avanti grazie alle piccole ma importanti donazioni di alcune aziende e al lavoro incessante di un gruppo di sarte che rifornisce costantemente il comitato alcamese della Croce Rossa preso d’assalto da centinaia e centinaia di telefonate di richiesta.

Quella crocerossina e le altre associazioni stanno facendo l’impossibile in questo periodo di emergenza ma necessiterebbe anche un impegno tangibile ed economico da parte del comune di Alcamo. Per fortuna è arrivata l’iniziativa dell’ANVU, l’associazione polizia locale, che ha inviato al comando dei vigili urbani un carico di mascherine chirurgiche riutilizzabili. Un grazie particolare ad ANVU per la vicinanza e la grande sensibilità dimostrate è stato esternato dal comandante Giuseppe Fazio. La carenza comunque resta tale così come quella dei guanti in lattice monouso e del gel igienizzante praticamente introvabili, per diversi giorni, in tutti i supermercati del territorio. Se la necessità dell’uso delle mascherine dovesse prorogarsi a lungo, la città di Alcamo necessiterebbe di quantità sostanziose, magari da acquistare anche tramite avviso pubblico predisposto e finanziato dall’amministrazione Surdi.