Alcamo, pista ciclabile fra polemiche e interrogazioni. Paventato rischio di incidenti

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La realizzazione di una pista ciclabile rappresenta certamente un passo in avanti  nel rispetto dell’ambiente e nella sensibilizzazione dei cittadini verso una mobilità eco-sostenibile. Per realizzarla, però, bisogna anche fare i conti con tutta una serie di attività collaterali, abitudini più o meno criticabili, conformazione della rete viaria cittadina. Ad Alcamo, un primo timido tentativo si registrò nel 2012 quando l’assessore dell’epoca Massimo Fundarò, fece installare un cordolo di delimitazione della corsia di emergenza, in corso 6 aprile, destinandone l’uso anche alle biciclette. Adesso il progetto, che andrà a riguardare anche la viabilità delle più ampie e trafficate arterie cittadine, secondo alcuni doveva essere inserito all’interno del PGTU, il piano generale del traffico urbano del traffico. Altri e tanti sono i punti critici, sollevati anche da cittadini e da alcune forze politiche. Sulla vicenda, dopo il consueto gran polverone sui social, si è registrata una lunghissima interrogazione del gruppo consiliare di ABC. Il documento si apre con una smentita quanto dichiarato dal sindaco Domenico Surdi sui costi dell’opera. Il primo cittadino ha parlato di 50mila euro mentre il gruppo di opposizione afferma che invece siano 400mila. L’intervento secondo ABC si qualifica come stralcio di un’opera approvata dal consiglio comunale nel Piano Triennale per un importo nettamente superiore, di 1.300.000,00 Euro. Per questo nell’interrogazione si chiede in base a quale norma sia stato possibile progettare e appaltare un’opera che non è prevista dalla pianificazione comunale. Che si tratta di una nuova opera, afferma ABC, lo dimostra l’IVA al 10%, l’aliquota prevista per i nuovi interventi. Il gruppo consiliare chiede anche come mai, su di un’opera così importante per la viabilità cittadina, non sia stato chiamato a decidere. Gli uffici comunali stanno lavorando per la redazione del piano del traffico e allora, continua ABC, come mai si è realizzata la pista ciclabile che modifica elementi essenziali della principale viabilità comunale? Sezioni stradali infatti, vedi nel viale Europa, non potranno più essere adibite al traffico su due corsie; l’utilizzo della corsia lato sud del Corso 6 aprile diventa confuso. Dice ABC “non sapremo definire se “preferenziale” o “ciclabile” o di “emergenza”. Si andrà anche, continua l’interrogazione, ad impedire la necessaria realizzazione delle corsie di immissione e diversione nel Viale Italia indispensabili per risolvere alcuni punti di conflitto; a modificare il regime dello scarico merci; a diminuire il numero complessivo degli stalli per la sosta. In alcuni punti aumenterà certamente il rischio di incidenti ai danni dei ciclisti, soprattutto all’ incrocio fra la corsia nord del Viale Europa e il viale Italia, nonché nel tratto nord di piazza pittore Renda. Infine ABC tratta il problema delle fermate degli autobus. E’ stato richiesto, chiede l’interrogazione, il parere dell’Università di Palermo, che per un importo di 40.000,00 Euro sta predisponendo, per conto del Comune di Alcamo, lo “studio trasportistico riguardante il riassetto del trasporto pubblico e la riorganizzazione della sosta su strada?” Infine nei punti critici, con semplici calcoli di cinematica ricostruttiva, un buon perito non avrebbe difficoltà ad attribuire al Comune di Alcamo il concorso di colpa in caso di incidenti anche gravi.