Alcamo: pioggia di evasori dell’Ici

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ALCAMO – Un buco da oltre mezzo milione di euro. Lo hanno creato nel bilancio del Comune i cosiddetti “furbetti”, ovvero gli evasori. A tanto ammonta la cifra che risulta essere stata elusa da 540 contribuenti dal 2006 al 2011 inerente soltanto la vecchia Ici, l’imposta comunale sugli immobili oggi sostituita dall’Imu. La scoperta degli evasori è stata fatta dal Servizio Entrate Tributarie-Ufficio Ici nel corso dell’anno 2012. In pratica un’apposita squadra ha provveduto alle attività di controllo e accertamento relative all’Ici per le annualità di imposta dal 2006 al 2011 con l’emissione per l’appunto di 540 avvisi. Dopo la messa in mora in 150 non hanno provveduto a pagare quanto accertato. Il Comune adesso ha deciso di far scattare il pino B: in pratica se con le buone non si riesce nell’obiettivo di deve procedere con le cattive. E così, sfruttando una ben precisa norma nazionale, sono scattate le modalità di riscossione coattive mediante ruolo, con la maggiorazione degli interessi a partire dalla scadenza dell’avviso alla data di riscossione. Gli accertamenti di evasione sono via via cresciuti di anno in anno: si va dagli appena 71 euro del 2007 ai 394 mila del 2011, ultimo anno di accertamento. Lo stesso Settore Servizi Finanziari e Servizi Entrate Tributarie ha trasmesso tutta la documentazione ad Equitalia Servizi, la società di riscossione esterna a cui si è appoggiata il Comune, a cui sono stati notificati i ruoli resi esecutivi dai funzionari comunali. Non tutti e 516 mila euro entreranno nelle casse del Comune. Infatti l’attività degli Agenti della riscossione sarà remunerata con un aggio pari al 9 per cento delle somme iscritte a ruolo e dei relativi interessi di mora, che è a carico del debitore nella misura del 4,65 per cento delle somme iscritte a ruolo, in caso di pagamento, entro il 60° giorno. In parole povere la mora raddoppierà per gli evasori nel caso in cui non pagheranno quanto dovuto entro due mesi dall’invio dell’avviso. A conti fatti, per questa rimozione forzata, il Comune dovrà dare ad Equitalia 22 mila euro circa, il resto, quindi 490 mila euro, dovrebbe incassarlo. L’ente municipale fa sul serio anche perché con le finanze non si può più scherzare. Il bilancio, votato giovedì scorso con un patto di stabilità sforato per circa 4 milioni di euro, viaggia sull’orlo del crack