Alcamo: Piazza Ciullo, stop alle manifestazioni

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Niente più manifestazioni culturali, o attività di propaganda sindacale e politica (eccezion fatta per i comizi elettorali), così come un deciso stop viene impresso ad eventi sportivi e di volontariato. Nella centralissima piazza Ciullo di Alcamo non ci sarà più nulla di tutto questo: questa piazza verrà concessa solo per eventi religiosi e nulla più. Così ha deciso la giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre che ha approvato una delibera che regolamenta in modo diverso l’utilizzo del suolo pubblico e le relative concessioni. Sono state emanate delle direttive che inibiscono la concessione sul suolo pubblico di strutture precarie, temporanee e amovibili per manifestazioni culturali, sportive, politiche, sindacali, delle associazioni di volontariato e quant’altro di simile; si conferma, invece, la concessione del suolo pubblico per le manifestazioni relative alle tradizioni religiose e per gli eventi organizzati direttamente dal Comune o per i quali viene concesso il patrocinio; e si confermano contestualmente le modalità di concessione per le manifestazioni politiche previste nel periodo elettorale, nonché le disposizioni contenute nel Regolamento Cosap del 2009 e quelle del Regolamento Comunale che disciplina la collocazione sul suolo pubblico di strutture temporanee e amovibili funzionali solo alla ricezione di utenti di esercizi per somministrazione di alimenti e bevande. Le disposizioni appena varate sono state dettate dal fatto che l’amministrazione comunale, si legge nella delibera di giunta, “è impegnata in progetti di valorizzazione del centro storico, per un miglioramento della qualità urbana e nel rispetto del contesto architettonico”. “La volontà dell’amministrazione – precisa il sindaco Bonventre – è quella di promuovere spazi alternativi a Piazza Ciullo, indirizzando la presenza dei cittadini verso Piazza Bagolino e l’asse viario che si sviluppa da Piazza Bagolino a Piazza Ciullo. Infatti un maggiore utilizzo degli spazi consentirà conseguentemente un incremento delle attività commerciali e artigianali che hanno sede nel centro storico”. Provvedimento che rischia di sollevare un gran vespaio di polemiche, così come ne sta suscitando la paventata introduzione dell’area pedonale in parte del Corso VI Aprile, il cosiddetto “corso stretto”. Appare chiaro che le attività commerciali attorno e dentro piazza Ciullo non potranno essere contente di questa inibizione di molte attività perché il rischio sarà quello di allontanare la gente da quest’area da sempre molto popolata di pedoni anche perché sempre chiusa al traffico veicolare. Di contro le attività di piazza Bagolino e del “corso stretto” dovranno eventualmente rivalutare l’ipotesi di tenere le saracinesche magari alzate sino a tardi, se ci sarà questo spostamento dell’afflusso pedonale. Di sicuro tale scelta sarà destinata a scatenare un nuovo dibattito.

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