Alcamo Per il “Mangione” un piano di rilancio col Comune

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Il rilancio e quindi una serena sopravvivenza della casa di ospitalità “Mangione” di Alcamo passa attraverso la vendita di un immobile del corso dei Mille. E’ questo uno dei dati emersi durante il recente incontro, svoltosi, al Comune tra il consiglio di amministrazione della “Mangione” e il sindaco Domenico Surdi. Quest’ultimo avrebbe manifestato la volontà di acquistare l’immobile per eliminare i pagamenti di locazioni per uffici e scuole. L’immobile è stato valutato dall’Agenzia delle Entrate 920 mila euro. Il “Mangione” è’ l’istituzione assistenziale  forse più antica di Alcamo, eretta ente morale nel 1811, che si trova nella via Florio. Offre un buona assistenza ai suoi ospiti, soprattutto anziani, e le rette degli indigenti vengono pagate dal Comune. Ma tale istituto oggi non sfugge ai grandi problemi finanziari delle Ipab siciliane. Una deficit mensile di 15 mila euro che va ad aumentare quei circa 500 mila euro che segnano il rosso delle casse. Un consiglio di amministrazione allo stato attuale privo del presidente dopo le dimissioni di Francesco D’Angelo, carica che aveva avuto come sponsor l’onorevole Mimmo Turano. Le dimissioni un atto dovuto previsto dalla legge dopo l’elezione di un nuovo sindaco, come è accaduto lo scorso giungo ad Alcamo. E deve essere il primo cittadino a dare il proprio gradimento per la nomina del presidente, essendo il Comune quello che versa tanti soldi per le rette agli indigenti. Per le persone che non hanno alcun reddito il “Mangione” è una struttura indispensabile per l’assistenza e non è esagerato dire per la loro sopravvivenza.  Una ventina di rette  sono, invece, a carico degli ospiti. Il taglio dei contributi dell’assessorato regionale alla Famiglia, che consentiva di pareggiare il bilancio, ha fatto saltare tutti i conti tanto che nel marzo del 2014 il consiglio di amministrazione deliberò il programma di risanamento e sviluppo. Una sorta di piano quinquennale 2013-2018 per risanare i conti che passano in primo luogo, come dicevamo, dalla vendita di un immobile nel corso dei Mille, già adibito a scuola comunale, valutato dall’Agenzia delle entrate in 920 mila euro. Nel piano di dismissione anche la vendita di una casa in Corso VI Aprile, di un terreno e casa rurale in contrada Mezzatesta di Calatafimi e di due magazzini di 120 metri quadrati ciascuno a Camporeale. Dismissioni che non  sembrano facili perché occorre trovare gli acquirenti. Mediamente la “Mangione” ospita una quarantina di anziani. Una delle voci per le maggiori uscite riguarda il personale, sedici in tutto tra impiegati a tempo indeterminato, parziale e contratti di collaborazione.  Alcuni anni fa è stato possibile rilanciare l’Ipab “San Pietro-Pia Opera Pastore” dopo che il sindaco Giacomo Scala riuscì a fare acquistare al Comune una serie di locali della stessa via Pia Opera Pastore, che ospitavano classi delle elementari e materne per le quali venivano pagati canoni di locazione. Oggi questa situazione è stata ampiamente superata grazie all’acquisto di quei  locali che hanno risolto i problemi della scuola che si trova nella via Pia Opera Pastore e nello stesso tempo consentito di evitare il rischio di chiudere l’Ipab “San Pietro”della via Barone di San Giuseppe, additata in tutta la Sicilia come modello nel campo dell’assistenza e servizi a minori.