Alcamo-Pd frantumato, nell’aria il colpo di mano del congresso estivo

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Diventa una voragine quella che prima era una spaccatura all’interno del partito Democratico di Alcamo. Le distanze tra la cordata di maggioranza che ha appoggiato alle scorse amministrative il candidato sindaco Vincenzo Cusumano e il nucleo “storico”, formato dai reduci del vecchio partito, si stanno ancor di più evidenziando. D’altronde questa resa dei conti era più ipotizzabile: il deludente risultato elettorale del candidato Cusumano ha aperto nuove fronde tutte interne. Ora la contesa si sta ancor di più inasprendo e si paventa addirittura la possibilità che venga convocato in quattro e quattr’otto un congresso cittadino per eleggere il nuovo segretario dei Democratici ed il suo esecutivo. Si parla addirittura che già in questo mese di luglio si possa convocare, data un po’ insolita: generalmente per questi appuntamenti si scelgono la primavera o tutt’al più l’autunno, al rientro dalle vacanze estive quando la politica preferisce appartarsi per un po’ di relax. Il rischio è che un’eventuale convocazione estiva del congresso possa far saltare definitivamente il banco: “Ho già fatto presente – afferma Giuseppe Scibilia (nella foto a sinistra), presidente del consiglio comunale uscente e uno degli esponenti storici del Pd – che se così fosse io sono automaticamente fuori dal partito. Una convocazione simile significherebbe fare le cose in modo raffazzonato mentre per la ricostruzione ci si deve ragionare”. Un dissenso che si allarga e si manifesta con una lettera aperta fresca fresca di Selene Grimaudo (nella foto a destra), altro esponente di spicco del Pd che fu parte integrante del governo cittadino precedente al periodo commissariale. L’ex assessore della giunta Bonventre si lamenta della riunione di ieri sera convocata senza invitare per l’appunto al corrente “storica” del partito e torna a rivangare l’errore, a suo dire, di avere costruito un’alleanza con l’Udc alle scorse elezioni, vero motivo di spaccatura dei Democratici alcamesi: “Caro Pd – si legge nella lunga missiva – fai tesoro degli sbagli commessi, evita tutte le correnti interne, anime, aree, come le vuoi chiamare. Coinvolgi i tuoi iscritti in riunioni periodiche, inizia a lavorare seriamente sostenendo i tuoi due consiglieri comunali”. Sull’ipotesi poi del congresso a luglio aggiunge: “Goditi l’estate e prepara con calma le elezioni per il nuovo segretario a settembre, com’è giusto che sia. In estate la gente va al mare e a qualcuno potrebbero sfuggire i congressi straordinari”. Dietro a questo congresso frettoloso ci sarebbe Massimo Ferrara, coordinatore in carica, che si dice stanco di questo ruolo e troppo avanti con l’età per continuare a reggere il peso di tale impegno. Ma c’è chi insinua che questa fretta abbia l’obiettivo proprio di far fuori i vecchi: “Questa chiave di lettura potrebbe essere verosimile – dice Scibilia – ma se si vuole ripartire bisogna anche sapere ricostruire con oculatezza e lasciando il dovuto spazio ai giovani ma anche a chi ha fatto la storia di questo partito. Di sicuro serve un equilibrio nella ricostruzione dei vertici”.