Alcamo-Ospedale, la Regione fa saltare la “promozione” dell’Ortopedia

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Anche l’ospedale di Alcamo subisce la scure, anche se indirettamente, del ridimensionamento dettato dalla rete ospedaliera appena approvata dalla giunta regionale e che per diventare definitiva dovrà ancora subire alcuni passaggi. Mettendo a confronto la rete ospedaliera partorita dal precedente governo sotto l’assessorato regionale alla Sanità del salemitano Baldo Gucciardi e quella appena invece emanata dall’assessore Ruggero Razza si intravede un taglio sostanzialmente. In realtà non cambia nulla perché quel famoso decreto Gucciardi dell’aprile 2017, pubblicato in gazzetta ufficiale, non fu mai applicato. Potenzialmente però la “promozione” di un reparto viene cancellata. Si tratta dell’Ortopedia che Gucciardi aveva progettato di promuovere a unità complessa ma che invece l’assessore Razza, nella nuova rete, ristabilisce a dipartimentale. Questo significa che medici e servizi possono essere correlati per garantire sostanzialmente un orario diurno e non h24 come invece avverrebbe in caso di unità complessa. Per il resto non cambia praticamente nulla: si mantengono le unità complesse dei reparti di Medicina generale, Chirurgia generale e Pronto soccorso, restano come dipartimentale oltre ad Ortopedia anche Cardiologia, Anestesia e Direzione sanitaria di presidio, mentre restano unità semplici Psichiatria, Lungodegenti, Radiologia, Laboratorio d’analisi e Farmacia ospedaliera. Che il nuovo governo non ami l’attuale assetto ospedaliero di Alcamo non è d’altronde una novità. Proprio qualche mese fa l’assessore regionale alla Sanità aveva emanato un altro decreto con cui si stoppava l’iter per l’ampliamento dell’attuale ospedale “San Vito e Santo Spirito”: “L’ampliamento si dimostra non in linea con la nuova programmazione regionale in materia di rete ospedaliera” aveva scritto Razza che riporta nel suo provvedimento in cui veniva approvato in via definitiva l’Accordo di Programma ex articolo 20 della legge 67/88, relativo alla realizzazione di interventi strutturali sulla rete ospedaliera regionale. Il nuovo governo regionale, in poche parole, non sembra voler più investire fondi sul “San Vito e Santo Spirito” ritenendo al contrario più consona la realizzazione ex novo di un nuovo edificio. Ecco perchè si è tornato a rispolverare un vecchio progetto che prevede, per un investimento da 21 milioni di euro, di mettere le basi per arrivare all’obiettivo anche se non è affatto così semplice. Non solo per ragioni economiche ma anche per vincoli urbanistici da dover superare e per andare anche ad espropriare le aree necessarie. In particolare l’ospedale poi è ubicato in pieno centro storico e non è affatto adeguato alle norme antisismiche: “Necessiterebbero 3 milioni di euro di investimenti” sostiene ancora l’assessore nel suo decreto. In tal senso nel decreto l’assessorato alla Salute stanzia 21 milioni di euro che vengono ritenuti bastevoli per progettazione, espropriazione delle aree, procedure di gara, affidamento, esecuzione dei lavori e collaudo. Il nuovo ospedale, sulla carta, dovrebbe sorgere su un’area con una superficie di 40 mila metri quadrati: previsto un immobile con 4 piani, 600 parcheggi, 28 posti per la medicina e cardiologia, altrettanti per la lungodegenza e riabilitazione, 20 per la psichiatria, 24 per la chirurgia e sempre 20 per l’assistenza sanitaria.