Alcamo: ospedale, emendamenti all’Ars per “salvarlo”

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Una ciambella di salvataggio per potere preservare quel poco rimasto dell’ospedale di Alcamo. E’ cominciata la discussione alla VI commissione Sanità dell’Assemblea regionale siciliana il nuovo “piano sanitario regionale” che investe anche il nosocomio alcamese di cui è previsto l’accorpamento in un unico polo con il Sant’Antonio Abate di Trapani. Sono stati presentati in commissione dalla deputata Valentina Palmeri del Movimento 5 Stelle diversi emendamenti che mirano a salvaguardare il nosocomio alcamese e i suoi livelli essenziali di assistenza. “Gli emendamenti – sottolinea la Palmeri in una nota – mirano a migliorare la gestione del rischio clinico per i pazienti, attraverso il potenziamento del pronto soccorso e dei reparti di chirurgia e cardiologia; reparto, quest’ultimo, che era stato inglobato in quello di medicina”. Già attorno proprio ai rischi connessi a questo rimodulazione della rete sanitaria in provincia di Trapani si erano espressi i grillini sostenendo che per Alcamo ci saranno ripercussioni importanti in negativo. Ad esempio, una su tutte, il reparto di lungodegenza e riabilitazione che è contemplato nel piano sanitario ma che non è mai stato attuato. Nel tempo sono stati chiusi i reparti di ostetricia-ginecologia, pediatria, ortopedia, mentre la cardiologia è stata ridimensionata e oltretutto quest’ultima sarà accorpata, come da piano, a medicina, con la perdita dell’organizzazione a struttura semplice. “Fra l’altro, l’eliminazione dei reparti non è stata controbilanciata neanche da adeguati servizi ambulatoriali, – ha sostenuto la Palmeri -, cosa che obbliga i cittadini a recarsi puntualmente fuori anche solo per una semplice visita. Pronto soccorso iperaffollato e malfunzionante. Questo è gravissimo e non è tollerabile in un Paese civile”. I grillini chiedono specificatamente per il presidio sanitario alcamese delle soluzioni urgenti anche parallele a quelle che potranno essere fatte attraverso il nuovo piano, in quanto si parla di una struttura che copre in maniera del tutto insufficiente un bacino di utenza intercomunale di oltre 80 mila persone e di circa 100 mila almeno in estate. Ad essere stato evidenziato che nel trapanese persistono ancora reparti “doppioni” negli ospedali di Castelvetrano e Marsala, appartenenti all’ospedale di Mazara del Vallo al momento chiuso. Da premettere che la provincia di Trapani, insieme a quella di Agrigento, è la più penalizzata rispetto ad altre per il numero di posti letto proporzionalmente al numero di abitanti: mentre altrove il numero di posti letto è anche 3,7 per mille abitanti, se non di più, a Trapani è circa 2,6 per mille abitanti.