Alcamo-Omicidio Coraci, presto la data del processo in appello

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Gli autori dell’omicidio di Enrico Coraci agirono con premeditazione. E’ questa una delle frasi più importanti della motivazione della sentenza del Gup di Trapani depositata quasi tre mesi fa. Ora a giorni è attesa la fissazione della data del processo che sarà celebrato davanti ai giudici della Corte d’assise d’appello di Palermo. Nella motivazione della condanna in primo grado è stata esclusa l’aggravante dei futili motivi. Per l’omicidio di Enrico Coraci, avvenuto il 21 novembre di due anni fa, sono stati condannati all’ergastolo i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto.  Enrico Coraci,  34enne di Alcamo fu ucciso con un colpo di fucile sparato a bruciapelo in via Ruisi, nel quartiere popolare “Villaggio Regionale” di Alcamo. I due fratelli sono assistiti dagli avvocati  Carmelo Carrara e Michele Magaddino, che hanno presentato appello. Nella sentenza del giudice Bonsignore è stato previsto per i due condannati, oltre alle pene accessorie, anche il pagamento di una provvisionale di 400 mila euro come risarcimento per i familiari di Coraci – i genitori e le due sorelle – che si sono costituiti parte civile nel processo che si è svolto con il rito abbreviato. E anche in appello si costituiranno parte civile. Sono assistiti dagli avvocati Antonino Vallone, Sebastiano Dara e Bruno Vivona. Per quanto ricostruito dagli inquirenti, l’omicidio è maturato per un regolamento di conti legato agli stupefacenti. Secondo i difensori dei due fratelli Gatto, invece, la violenta discussione è nata per futili motivi davanti ad un locale del centro di Alcamo. Con l’ergastolo per entrambi gli imputati venne confermata la condanna chiesta del pubblico ministero Rossana Penna che, in un primo momento aveva chiesto trent’anni di reclusione per ciascuno dei due fratelli Gatto, ma poi, al termine dell’arringa finale, aveva riformulato la sua richiesta chiedendo la pena massima, che venne accolta dal Gup.