Alcamo-Omicidio Coraci, niente attenuanti: ergastolo per i fratelli Gatto

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Niente attenuanti e nessuno sconto nonostante l’abbreviato. Per l’omicidio di Enrico Coraci, commesso ad Alcamo nel 2015, arriva l’ergastolo per entrambi gli imputati, i fratelli Francesco e Vincenzo Gatto. Questa mattina la sentenza emessa dal gup del tribunale di Trapani, Caterina Brignone che ha riconosciuto in via provvisionale, un risarcimento alle parti civili: 150 mila euro alla madre di Enrico Coraci, 100 mila euro alle sorelle e 50 mila euro al padre. Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni. Non ha convinto evidentemente il tentativo in extremis di Francesco Gatto di chiedere perdono sostenendo che il colpo partito dal fucile che imbracciava, e che uccise il 34enne in via Ruisi, era stato accidentale. Coraci, 34 anni, è morto esattamente due giorni dopo l’agguato che gli era stato preparato dai fratelli Gatto a causa delle gravissime ferite riportate dopo l’esplosione di un colpo di fucile calibro 12 in pieno petto da distanza ravvicinata. A premere il grilletto sarebbe stato per l’appunto Francesco Gatto, 30 anni, che ha tentato di autoaccusarsi e di scagionare il fratello. Tentativo non riuscito anche perché le indagini-lampo dei carabinieri e della Procura hanno consentito di rafforzare e solidificare il quadro probatorio: Vincenzo Gatto, 23 anni, sapeva ciò che il fratello stava per fare. Fece il gesto di stare in silenzio come sostenuto da uno testimoni sentito dagli inquirenti. Prima di questa sentenza il Gip aveva rigettato la richiesta del rito abbreviato “condizionato” al confronto tra gli imputati e per l’appunto il testimone che avrebbe assistito alla lite tra Coraci e i suoi due carnefici prima in un locale di piazza della Repubblica e poi all’esecuzione in via Ruisi. Confronto che evidentemente è stato considerato “superfluo” dal momento che gli inquirenti hanno ascoltato più volte questo “super testimone” le cui dichiarazioni hanno perfettamente collimato con lo sviluppo delle indagini e quindi ritenuto assolutamente attendibile. Omicidio che sarebbe maturato per questioni di droga: i Gatto rivendicavano il mancato pagamento di alcune dosi da parte di Coraci o di un suo amico, aspetto questo ancora da chiarire. Da qui sarebbe nato un diverbio e poi l’aggressione di Coraci ai Gatto con tanto di cazzotto. Uno “sgarro” che i due fratelli hanno restituito con gli interessi, uccidendo il 34enne.