Alcamo, nuovo “Piano rifiuti” contestato: slitta il vertice in prefettura

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Rinviato al prossimo venerdì 23 marzo il vertice in prefettura tra sindacati, Comune di Alcamo e prefetto per affrontare le potenziali criticità che potrebbe portare il nuovo appalto stabilito dall’amministrazione guidata dal sindaco Domenico Surdi per la gestione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti per i prossimi 7 anni. Per impegni istituzionali è stato lo stesso prefetto a far slittare a settimana prossima questo faccia a faccia anche se le premesse non appaiono per nulla serene. Nonostante la concertazione avvenuta con gli stessi sindacati, il governo cittadino ha comunque varato questo nuovo “Piano” che porta con sè diversi punti interrogativi. Da allora ad oggi ancora non c’è stato alcun avvicinamento tra le organizzazioni di categoria e l’amministrazione comunale, segno quindi che ognuno è rimasto sulle proprie posizioni. Tutto chiaramente ruota attorno alle disponibilità finanziarie messe a disposizione dal Comune: 5,8 milioni di euro l’anno a fronte anche di un maggior carico di interventi rispetto a quanto viene espletato oggi dalla ditta che ha l’incarico della gestione del servizio, l’Energetikambiente. In  pratica nel bando sarà inserito l’obbligo per la ditta che gestirà il servizio per i prossimi 7 anni non solo di espletare la raccolta della spazzatura differenziata “porta e porta” ma anche di effettuare le potature del verde pubblico nelle principali zone della città e la pulizia delle spiagge e delle aree antistanti Alcamo marina chiaramente nel periodo estivo e primaverile. Secondo i sindacati anzitutto vi sarebbe il fondato rischio di far andare deserta la gara in programmazione prossimamente, come già accaduto lo scorso anno, perchè risulterebbe antieconomica e quindi non appetibile per nessuna impresa del settore. In buona sostanza si è convinti che i fondi stanziati sono insufficienti per poter spingere una qualsiasi azienda ad espletare il carico di servizi richiesti. In secondo luogo viene posto anche un problema di qualità del servizio: anche qui i sindacati hanno espresso delle perplessità con il rischio che non si possa mantenere lo stesso standard del servizio che sino ad oggi è stato invece garantito. Terza cosa è l’aspetto occupazionale: da una stima delle organizzazioni di categoria il nuovo appalto potrebbe far perdere da 10 a 15 unità di operai rispetto all’attuale pianta organica che conta su Alcamo 114 unità in servizio. Sotto questo aspetto si è già espresso il sindaco Domenico Surdi il quale si è detto fiducioso del nuovo Piano elaborato sostenendo che “si è in grado di garantire l’attuale livello occupazionale anche se chiaramente questa dovrà essere una valutazione della ditta che si aggiudicherà l’appalto. In qualunque dei casi se qualche criticità dovesse emergere siamo fiduciosi che comunque potrà essere superata”.