Morto Palmeri, ultimo pentito alcamese. Forse infarto ma procura dispone autopsia

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Era rientrato in Sicilia da poco meno di un mese dopo una vita trascorsa in vari luoghi, prima sotto protezione e poi senza. Dalla Toscana, sua ultima dimora, era da poco tornato nella sua terra una ventina di giorni fa e qui Armando Palmeri è morto, a 62 anni, in una villetta di Bosco Falconeria, a casa di un amico, in territorio di Partinico, al confine con Alcamo. Il 118 è stato chiamato nel primo pomeriggio dalla persona che si trovava con Palmeri e sul posto si è recata l’ambulanza di stanza a Balestrate.

Sul posto i carabinieri del nucleo investigativo del comando provinciale di Palermo, i RIS e il medico legale. Nella villetta non sarebbero stati rilevati segni di effrazione o di violenze ma la procura, per vederci chiaro, ha già disposto l’autopsia sul corpo del 62enne. Sulle stragi di mafia Armando Palmeri non aveva dubbi. Secondo il pentito di mafia, ex uomo di fiducia del boss di Alcamo Vincenzo Milazzo, ci sarebbe stata la mano dei servizi segreti deviati.  Un paio di loro sarebbero venuti ad Alcamo alcune volte per incontrare Vincenzo Milazzo ed altri noti personaggi.  Secondo i racconti del pentito, effettuati in tribunale in alcune deposizioni ma anche nel libro-intervista ‘Solo un uomo solo’, pubblicato in collaborazione con il reporter alcamese Stefano Santoro, ex cameramen di Alpa 1, ad Alcamo si tennero almeno tre incontri ai quali partecipò pure un notissimo chirurgo poi divenuto senatore. Il primo in una villa di contrada Conza a Scopello di proprietà un costruttore edile deceduto diversi anni fa, poi in un’altra di proprietà di un imprenditore palermitano, di origini alcamesi, morto suicida in situazioni poco chiare nel 1993 e infine nella lussuosa casa, sul Monte Bonifato, di un altro ex senatore e anche sindaco di Alcamo.

I testimoni di quegli incontri sono quasi tutti deceduti. Erano rimasti Armando Palmeri e l’ex senatore eletto in Forza Italia e transitato poi in Rinnovamento Italiano e infine nell’Udeur. I due, lunedì prossimo, dovevano essere al centro di un confronto, voluto dal pm Pasquale Pacifico che sta portando avanti le indagini sulle stragi mafiose di via D’Amelio e di Capaci in corso di svolgimento a Caltanissetta. I verbali delle deposizioni di Armando Palmeri, benché fosse ormai fuori dal programma di protezione, erano stati infatti depositati nel processo contro Matteo Messina Denaro. Palmeri si era già recato invece alla procura di Firenze nell’ambito delle indagini sulle stragi del 1993 di Roma, Firenze e Milano. A qualcuno avrebbe confidato di potere fare importantissime rivelazioni ma anche di essere molto preoccupato e di avere paura per sé e per la sua famiglia. A pochi giorni da tali appuntamenti è arrivato il decesso per Armando Palmeri. Solo una semplice coincidenza? Chissà. Di certo quei misteri sono morti con lui.