Alcamo-Mancata approvazione rendiconto 2015, Consiglio comunale a rischio scioglimento

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Il Consiglio comunale di Alcamo dovrà procedere celermente all’approvazione del rendiconto della gestione per l’esercizio finanziario 2015 o il commissario ad acta provvederà in via sostitutiva e in quel caso si arriverà alla sospensione e poi allo scioglimento del Consiglio stesso. In effetti, il termine ultimo fissato dalla legge per la deliberazione del rendiconto da parte dei Consigli comunali per l’esercizio finanziario precedente è fissato al 30 aprile di ogni anno. Ma lo sforamento del termine è un’ipotesi tutt’altro che remota, anzi. In verità in moltissimi Comuni si fa fatica a rispettarlo. Anche ad Alcamo non si è ancora proceduto all’approvazione. A tal proposito il 16 giugno scorso la Regione ha nominato Nicolò Lauricella quale commissario ad acta proprio per curare gli adempimenti relativi all’approvazione del rendiconto di gestione dell’esercizio finanziario dell’anno precedente. Ed è così che, vista la deliberazione n. 242 del 13 luglio scorso con la quale la Giunta comunale ha approvato la relazione illustrativa al rendiconto e il successivo parere favorevole del Collegio dei Revisori dei Conti, Lauricella ha inviato una diffida ad adempiere al presidente e ai componenti del Consiglio comunale. Un atto scaturito dalla considerazione che la mancanza dello strumento finanziario “potrebbe determinare gravi conseguenze nell’attività amministrativa dell’ente” e che l’approvazione “è adempimento obbligatorio, indifferibile ed urgente”. Effettivamente il massimo consesso civico è stato convocato per il prossimo 29 settembre e tra i punti all’ordine del giorno figura proprio l’approvazione del rendiconto. La data stabilita dal commissario per la necessaria approvazione è di “trenta giorni dalla data della disposta adunanza”. Decorso infruttuosamente tale termine, avverte il commissario, si provvederà in via sostitutiva, e in quel caso scatteranno le sanzioni previste dall’art. 109/bis del O.R.EE.LL. della sospensione e successivo scioglimento del Consiglio comunale.