Alcamo: maggioranza traballante, SD ago della bilancia

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ALCAMO – Il sindaco Sebastiano Bonventre (nella foto) schiaccia l’occhiolino al neonato gruppo consiliare di Sicilia Democratica. Lo ha fatto con un comunicato ufficiale in cui preannuncia a strettissimo giro di posta un incontro con i quattro rappresentanti dell’assemblea civica, Marianna Vario e Giuseppe Stabile transfughi del partito Democratico, e Antonio Fundarò e Gaspare Coppola provenienti dalla lista civica “Insieme per Alcamo”. “Ho ascoltato con attenzione i propositi formulati dai consiglieri – sottolinea Bonventre – e sono certo che saranno oggetto di un incontro che concorderemo a giorni. I punti programmatici saranno all’altezza delle aspettative mie, della coalizione e della città”. L’impressione è però che il primo cittadino abbia più un disperato bisogno del loro appoggio che altro: con il recente ritiro dell’appoggio alla maggioranza da parte dei tre consiglieri di Area Democratica, Bonventre è conscio che non può permettersi assolutamente altre defezioni. Già oggi, considerando per assodato il sostegno di Sicilia Democratica che però così scontato non è, Bonventre conta su un cartello di 15 consiglieri a cui si devono necessariamente aggregare altri esponenti per incassare l’ok alle delibere di volta in volta. Insomma, oggi il governo cittadino è in mano anche ai franchi tiratori e a chi soprattutto è pronto al ricatto politico per far valere il suo prezioso voto. Sotto questo aspetto Bonventre ha già precisato che non accetterà ricatti da nessuno ma c’è da giurare che invece qualche condizionamento politico ci sarà inevitabilmente. “Nutro evidentemente interesse per questo nuovo gruppo consiliare – aggiunge il sindaco – come lo nutro per ciascun terreno di dibattito e confronto. L’amministrazione che guido assicurerà la massima attenzione a temi che saranno proposti da Sicilia Democratica e sui quali, congiuntamente alle altre forze della coalizione, e dopo un adeguato momento di confronto, leale e sereno, ci si impegnerà per dare risposte adeguate e certe”. Intanto è scomparso dal consiglio con la nascita di Sicilia Democratica il Partito Democratico, essendo rimasto al suo interno il solo presidente del consiglio Giuseppe Scibilia e quindi come da regolamento comunale il gruppo consiliare si scioglie: motivo per cui lo stesso presidente sarà costretto a confluire nel gruppo misto. A meno che non ci siano altre mosse dell’ultima ora: si va ventilando l’ipotesi che uno dei transfughi in passato del Pd, Alessandro Longo, faccia ritorno. Sarà tutto da verificare al prossimo consiglio comunale. Il sindaco sarà costretto a rivedere il suo assetto di governo: di fatto due suoi assessori in giunta, Selene Grimaudo e Antonino Manno, sono rimasti senza appoggio in consiglio. Incredibile la deblacle del Pd alcamese, partito alle elezioni di due anni e mezzo fa con ben 7 consiglieri eletti. Una lenta caduta iniziata con l’uscita di scena dell’oramai ex senatore Nino Papania, finito sotto la lente d’ingrandimento dell’inchiesta sul presunto voto di scambio in città.