Alcamo-Mafia, operazione “Freezer”: l’Antiracket si costituisce parte civile

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L’Associazione antiracket e antiusura di Alcamo presenterà domani giovedì la richiesta di costituzione di parte civile nell’eventuale processo a carico degli undici indagati coinvolti nell’operazione antimafia “Freezer” dello scorso mese di febbraio. Anche i titolari alcamesi di un’impresa edile si costituiranno parte civile, mentre domani si potranno conoscere tutte le costituzioni di parte civile. E’ prevista infatti per domani l’udienza preliminare, davanti al Gup della Dda di Palermo per  l’eventuale rinvio a giudizio degli undici indagati: sei sono in carcere dal giorno del blitz. Cinque invece sono a piede libero. Nel corso delle indagini, condotte dalla procura distrettuale di Palermo, squadra mobile di Trapani e polizia di Alcamo emerse che sono le estorsioni le corsie privilegiate dalla mafia per cercare di tenere in vita l’organizzazione  con tutte le sue ramificazioni. La conferma è arrivata, anche alcuni mesi fa,   dall’avviso di conclusione delle indagini preliminari per gli indagati, complessivamente undici. Estorsioni non sempre denunciate  se non quando la vittima viene messa alle strette dalle indagini e, per evitare una denuncia per favoreggiamento, racconta tutto agli inquirenti. E’ il caso della tangente richiesta, come emerge dalle carte  dell’operazione “Freezer”  per i lavori di manutenzione, circa 130 mila euro, per la strada provinciale di Alcamo Marina. E ancora le tangenti sollecitate ad imprenditori edili alcamesi durante i lavori di realizzazione di alcune villette. Gli avvisi di conclusione delle indagini vennero notificati, oltre alle sei persone destinatarie dei provvedimenti cautelari: Ignazio Melodia, detto “u dutturi” per la sua laurea in medicina,e Salvatore Giacalone (detto «u prufissuri”), braccio destro di Melodia,  Antonino Stella, Filippo Cracchiolo, Vito Turriciano, già condannato per l’operazione Cemento del Golfo, e Giuseppe Di Giovanni. E anche ad altri cinque indagati che sono a piede libero L’inchiesta, sfociata nel blitz di febbraio, è stata caratterizzata da indagini che hanno portato alla scoperta di summit organizzati all’interno di una cella frigorifera di un negozio di orto frutta nella via Ugo Foscolo. L’operazione Freezer, fotografa, secondo gli inquirenti, la mappa aggiornata del potere mafioso alcamese. A capo dell’organizzazione gli inquirenti indicano Ignazio Melodia, fratello del boss Antonino, in carcere per scontare ergastoli.