Alcamo, “luce” alle Fornaci romane

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ALCAMO – Ha aperto questa mattina per la prima volta al pubblico il sito archeologico delle Fornaci romane di Alcamo. L’iniziativa del Comune, in collaborazione con l’Archeoclub e la Sovrintendenza ai Beni culturali, ha permesso di far vedere le tre fornaci portate alla luce di contrada Foggia, in zona Alcamo marina al confine con il territorio di Castellammare del Golfo. Porte aperte questa mattina alle scolaresche, dal pomeriggio di oggi e sino a 19 di domani sarà possibile a chiunque visitarle. Stiamo parlando di ritrovamenti archeologici di epoca ellenistica: tutto venne alla luce per caso, durante alcuni lavori edili di sbancamento nel 2000. L’anno seguente cominciarono gli scavi che andarono avanti sino al 2005 in collaborazione tra la Soprintendenza di Trapani, l’assessorato dei Beni culturali della Regione Siciliana e la Facoltà di Conservazione dei Beni culturali dell’Ateneo di Bologna. La presenza di queste fornaci testimonia che nella zona, agli albori del primo millennio, venivano cotte ceramiche destinate ad uso domestico. Da qui trae fondamento l’ipotesi di un agglomerato urbano di cui vanno identificate le ulteriori tracce.

Siamo in presenza, si presume, della più importante scoperta di attività industriale di cui si è a conoscenza oltre l’area romana. Ora il problema che si pone è soprattutto di conservazione delle scoperte fatte: ci sono centinaia e centinaia di reperti ritrovati, per lo più anfore ed altro materiale di ceramica oltre che laterizi. Sotto questo aspetto il Comune sta cercando di reperire risorse per riuscire a creare un’esposizione e non solo: si punta ad un progetto ambizioso con il coinvolgimento diretto dei privati in quanto l’area archeologica ricade in parte in particelle di terreni di proprietà non comunale.

A garanzia della conservazione delle scoperte fatte sino ad oggi proprio sopra le fornaci saranno realizzate dal Comune delle tettoie: a breve inizieranno i lavori. Significativa la presenza di anfore ritrovate nel sito che si presume fossero utilizzate per la conservazione del pesce, a confermare che Alcamo era crocevia di produzione e smercio in ambito agroalimentare. Purtroppo quella di oggi e domani sarà un’apertura occasionale, ma si vorrebbe lavorare per un’apertura permanente anche se il percorso è irto di ostacoli. Intanto per questa apertura straordinaria del week-end è stata frutto di una sinergia importante con l’Archeolclub che ha curato sentieristica e cartellonistica.