Alcamo-L’isola pedonale abortita, centro storico nel degrado

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Questo “corso” è una camera a gas. Mutuando una frase con un leggero cambiamento della famosa canzone del 1985 di Gianna Nannini, si può tranquillamente affermare che il tratto del corso VI Aprile di Alcamo, che va da Parta Palermo a Piazza Ciullo, tanto per citare l’esempio più eclatante, è sommerso dall’inquinamento provocato dai gas di scarico delle auto che perpetuamente vi transitano. In questi ultimi giorni si fa un gran parlare di polveri sottili in tante città italiane, ma forse anche il corso stretto e tante altre strade di Alcamo sono sommerse da questi veleni. Ad Alcamo oltre 20 anni fa, l’allora sindaco Massimo Ferrara che tolse l’isola pedonale pomeridiana, trovò dietro la porta del Municipio sacchi con carbone il giorno della Befana per iniziativa di Legambiente. Lo slogan era “Vito Turano ce l’ha data. Massimo Ferrara l’ha tolta”. Ora tutto tace a tutti i livelli. Da allora il problema è sempre alla ribalta e mai risolto. Petizioni. Ordini del giorno in consiglio. Promesse non mantenute hanno prodotto l’attuale caos con la rinuncia degli alcamesi di una passeggiata nel corso stretto. Le responsabilità sono anche dei negozianti, alcuni dei quali lasciano comodamente l’auto davanti al negozio per quasi tutto il giorno, e che da sempre combattono contro l’istituzione dell’isola pedonale. Il risultato? Negozi vuoti e non solo per la crisi perché francamente avventurarsi a piedi nel corso stretto è una missione impossibile. Difficile barcamenarsi tra auto e moto. E poi i gas di scarico ammorbano l’aria tanto da bruciare le narici. Centro storico condannato a morte durante il giorno. Centro storico condannato a morte durante le ore notturne per la movida selvaggia, che ha reso invivibile la zona più bella di Alcamo. Niente controlli. Violazioni di leggi e regolamenti sotto gli occhi degli abitanti ma non delle forze dell’ordine. L’inquinamento acustico e ambientale del centro storico è un’altro aspetto del degrado in cui è piombata la città di Alcamo dove, tranne qualche rara eccezione, la politica è assente su questi problemi. Una politica che si specchia narcisa su inutili comunicati stampa dove pomposamente si dibatte sull’aria fritta e non su quelli che sono i reali problemi e le vere esigenze degli alcamesi. Una politica spesso impegnata a polemizzare e strimpellare sul web con giudizi spesso affrettati frutto della mancata conoscenza e dello stato dell’arte dei problemi.