Alcamo liberata, scompare il covid. Grande festa nella famiglia chiusa in casa dall’11 marzo

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“Canto l’arme pietose e ‘l capitano che ‘l gran sepolcro liberò di Cristo”. Così comincia la ‘Gerusalemme Liberata’ di Torquato Tasso che racconta le vicende dell’ultima crociata in Terra Santa. ‘Alcamo Liberata’ potrebbe invece essere il titolo di un nuovo poema eroico conclusosi, dopo più di un bimestre di tante battaglie e due caduti sul campo, proprio come una piccola crociata.

Il cammino, per certi versi eroico, di Maria Pia, la sessantenne rimasta da solo a tenere in pugno il simbolo della positività al covid-19, si è concluso nel primo pomeriggio con l’attesa comunicazione pervenuta alle 14,50: “Anche il secondo tampone è stato analizzato ed è risultato negativo”. Pianti di gioia in quella famiglia sbarrata in casa dall’11 marzo scorso, da ben 65 giorni, da quando un loro stretto parente, il paziente 1 di Alcamo, era risultato positivo.

Nessun positivo risiede adesso in città e tutta la cittadinanza può tirare un grosso respiro di sollievo. Due mesi e 5 giorni di pandemia hanno ovviamente il segno in tutte le famiglie, anche in quelle che non hanno avuto alcun caso al loro interno. Ventidue persone contagiate ma non tutte hanno vinto la ‘crociata’. Due sono morte nella battaglia contro il nuovo virus, un uomo di 91 anni e una donna di 82. Alcamo ha perduto anche altri suoi 5 figli, emigrati al Nord e anche in Svizzera.

Venti invece quelli guariti ma in molti casi ancora debilitati dal Covid-19 e in fase di riabilitazione. Tutti saranno ancora monitorati dal servizio epidemiologico dell’ASP con cui sono rimasti in contatto. Le autorità sanitarie continueranno infatti a monitorare tutti, non soltanto loro, alla ricerca di possibili situazioni di pericolo e di riavvio del focolaio. Intanto bisogna festeggiare perché Alcamo è stata liberata.

Uniti da un filo nascosto ma quasi interiore, hanno superato enormi difficoltà, vincendo con caparbietà le loro battaglie, Franco, Vincenzo, Maria Pia, Pietro, Benedetto, Aurora, Daniele, Paolo, Marcello, Giovanni, Gabriella, Maria Anna, Maria Pia, Massimo, Maria Assunta, Chiara, Antonino, Noemi, Luca e Vincenzo. Nomi che hanno ovviamente cognomi e volti, non divulgati per rispetto della privacy e della loro sofferenza. Volti segnati da questa incredibile vicenda conclusasi, però, con il lieto fine.