Alcamo, l’erogazione idrica caduta nell’oblio

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Le comunicazioni del Comune sui turni dell’erogazione idrica, cadute nell’oblio. Il segnale è preoccupante perché ciò può essere interpretato con la stabilizzazione dei turni ad ogni 7-8 giorni, ma in alcuni quartieri di Alcamo i residenti segnalano attese anche di 10-11 giorni. Una situazione drammatica per la gioia dei venditori dell’oro bianco, che con molto anticipo hanno iniziato la vendemmia incassando migliaia di euro quasi sempre in contanti. Una situazione che fotografa lo stato di precarietà in cui si trovano le condutture che si sbriciolano quasi ogni giorno e l’incapacità del Comune di avere sottovalutato il problema. Conoscere lo stato dell’arte dell’erogazione è difficile. Addirittura l’ex assessore ai lavori pubblici della decaduta giunta Bonventre ad ogni notizia giornalistica chiedeva chiarimenti agli impiegati e solo lui doveva essere il depositario delle comunicazioni da fare. Alla faccia della libertà di stampa che, a parole, difendono spesso i salottieri radical chic.  Emergenza dunque quotidiana e se l’attuale situazione fosse accaduta durante l’inverno oggi troveremmo asili e scuole chiusi. Forti proteste, oggi potremmo dire annacquate perché buona parte degli alcamesi sono nella case di villeggiatura. Il tutto tra il disinteresse della politica locale, tranne qualche mosca bianca come Ignazio Caldarella. Disattenzione forse dettata dal periodo delle ferie. Ma per servizi essenziali, prendiamo l’esempio dell’acqua lo stato di massima attenzione non dovrebbe durare h 24 per tutti e 365 giorni dell’anno?