Alcamo, l’emergenza idrica rischia di allungarsi

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ALCAMO – Si va verso il rientro dall’ennesima emergenza idrica ad Alcamo. La prossima settimana, secondo quanto comunicano dal Settore Servizi tecnici e manutentivi del Comune, si torna all’erogazione ordinaria ogni cinque giorni. Da circa tre settimane invece i turni sono slittati a 7-8 giorni, in alcuni quartieri, secondo quanto denunciano diversi cittadini, si arriva anche a 10 giorni. Situazione insostenibile con cui però gli alcamesi sono costretti da sempre a convivere. Specie nel periodo delle piogge, che si sta pericolosamente allungando ancora sino ai giorni nostri. Le precipitazioni di ieri e questa mattina, che ad Alcamo si protrarranno sino al primo pomeriggio di domani secondo le previsioni meteorologiche, potrebbe però causare nuove frane e quindi nuovi cedimenti della condotta nelle due sorgenti principali della città, quella di contrada Dammusi quella di contrada Cannizzaro che garantiscono all’incirca 90 litri di acqua al secondo, vale a dire la quasi totalità del fabbisogno cittadino. Quindi c’è il concreto pericolo che il periodo di emergenza possa pericolosamente allungarsi. Oramai lo slittamento dei turni a 7-8 giorni va avanti da tre settimane, esattamente da quando si sono verificate delle rotture lungo la rete di Cannizzaro. Nel frattempo si sono susseguiti altri cedimenti della condotta e quindi si sono protratti i lavori di riparazione sino ai nostri giorni.

Il problema reale resta invece sempre quello per la città: la carenza di una rete di distribuzione vecchia ed obsoleta, oltre che logisticamente scomoda. Infatti oltre la metà del suo fabbisogno idrico Alcamo lo soddisfa attraverso l’approvvigionamento dalla sorgente di contrada Cannizzaro, da dove arrivano all’incirca una cinquantina di litri di acqua al secondo. Si tratta di una sorgente distante e quindi è stato necessario realizzare una rete di appresamento lunga decine di chilometri con la conseguenza quasi fisiologica di rotture che si ripetono ciclicamente. Il Comune sta lavorando da tempo ad un’alternativa, se si considera che altri 10 litri di acqua al secondo provengono dal dissalatore di Trapani, impianto che anch’esso si ferma spesso e volentieri. Ci sono stati recentemente tutta una serie di programmazioni con la Regione per cercare strade alternative per garantire l’approvvigionamento ad Alcamo e nell’hinterland trapanese ma tutto è slittato o addirittura, in alcuni casi, saltato.

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