Alcamo: Ipab San Pietro in ginocchio, scoppia la protesta

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Una lettera inviata al prefetto di Trapani per chiedere di attivare un tavolo per evitare ulteriori difficoltà all’Ipab “San Pietro” di Alcamo che naviga in bruttissime acque e che rischia la paralisi. La richiesta per cercare di trovare una soluzione è stata inviata da Vincenzo Milazzo, segretario generale Fp-Cigil e segue di pochi giorni la revoca da parte della Regione del componente il consiglio di amministrazione a suo tempo incaricato dalla stessa Regione siciliana. La decadenza ha paralizzato il consiglio di amministrazione della San Pietro che era formato da tre componenti non essendo stati delegati da tempo quelli che avrebbero dovuto nominare la Curia e l’Asp.

E’ dunque paralisi all’Ipab San Pietro che assiste 29 bambini di cui 19 in semiconvitto. Gli unici introiti sono le rette pagate dal Comune e l’affitto di locali della Pia Opera Pastore che da tre anni ospitano migranti. Poche risorse a fronte di spese mensili  ( 50 mila euro)la cui voce principale riguarda il pagamento degli stipendi ai dieci impiegati a tempo pieno e 21 contrattisti. Il personale non prende lo stipendio da 12  mesi. I lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione “con il timore di compromettere ulteriormente il delicato e indispensabile servizio sociale che viene svolto”.

L’Ipab San Pietro, e non solo quella di Alcamo, si trova in ginocchio poiché da diversi anni la Regione ha tagliato i contributi. Va aggiunto che la revoca del componente nominato dalla Regione, così come quella di tanti dirigenti, funzionari e impiegati,  si verifica ogni qual volta viene eletto un nuovo presidente della Regione Sicilia che colloca i suoi uomini nei vari enti e uffici. Ora per l’Ipab san Pietro si attende la nomina di un commissario e la Fp-Cgil, invita a fare presto. G