Alcamo-Indennità sindaco e giunta, partita ancora aperta

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“La questione è ancora aperta, aspettiamo gli uffici chi si pronuncino”. Parole del sindaco di Alcamo Domenico Surdi che smentisce quanto trapelato ieri sulla imminente decisione di applicare alle indennità sua e della giunta il famoso quanto contestato taglio del 10 per cento risalente alla finanziaria dello Stato del 2006. Il taglio è stato sì applicato ma al momento soltanto al consiglio comunale sulla base di un orientamento già espresso dagli uffici e avallato dal neosegretario generale del Comune, Vito Bonanno. Quindi resta ancora aperta la delicatissima partita attorno alla quantificazione delle indennità del primo cittadino e dei suoi assessori che a 6 mesi dal loro insediamento non hanno ancora visto il becco di un quattrino. Tutto è fermo alla famosa delibera di giunta del luglio scorso, approvata dall’allora vicesegretario Marco Cascio e annullata pochi giorni dopo dal segretario dell’epoca Cristofaro Ricupati, in cui questo taglio non veniva applicato. Ne è nata una querelle con tanto di segnalazione alla Corte dei Conti da parte di Ricupati per presunte irregolarità negli atti amministrativi posti in essere: il dato di fatto è che da allora tutto è rimasto congelato. Anche l’appena insediato segretario ammette che la questione non è di semplice lettura: “Ad oggi posso confermare che si è parlato solo delle indennità dei consiglieri comunali su cui lo stesso consiglio si dovrà esprimere nelle prossime sedute – precisa Bonanno -. Oggi non mi pronuncio sulla questione invece delle indennità di sindaco e giunta perchè io parlo solo attraverso pareri e direttive e sotto questo aspetto l’ufficio preposto non mi ha ancora sottoposto alcuna proposta di delibera. Posso solo dire che la questione non è affatto semplice”. Intanto, così come il consiglio si dovrà esprimere sul gettone di presenza, il cui tetto massimo è stato fissato a 34,16 centesimi, così in questi giorni dovrà essere esitata anche la delibera di giunta, su proposta sempre degli uffici, per stabilire una volta per tutte queste indennità. Dunque questione di giorni ed anche in questo caso il nodo sarà sciolto. Decurtazione o no il primo cittadino esterna massima serenità: “Aspettiamo il pronunciamento degli uffici e come ho già detto altre volte ci adegueremo – evidenzia -. Non chiediamo un euro di più rispetto a quello che ci spetta”. Il dirigente del Settore Economico-finanziario, Sebastiano Luppino, se ne lava le mani: “Sin qui si è effettivamente soltanto parlato di gettoni dei consiglieri comunali – ci tiene a precisare -, sulle indennità di sindaco e giunta non ho alcuna competenza: quella è in capo all’ufficio Risorse umane”. Ufficio che è diretto proprio da Marco Cascio. Una cosa è certa rispetto al tam tam di voci, effettivamente la questione è molto più complessa di quella che appare: se fosse stata di facile lettura non ci si troverebbe ancora a distanza di 5 mesi dall’annullamento della delibera delle indennità di sindaco e giunta senza che sia stata presa ancora alcun’altra posizione in merito.