Alcamo: immobile via XV maggio, querelle in tribunale

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ALCAMO – Finisce in tribunale il caso del crollo del palazzo di via XV maggio nel centro storico di Alcamo. La giunta guidata dal sindaco Sebastiano Bonventre ha deciso di citare in giudizio per  “danno erariale” il proprietario del vecchio immobile che per lungo tempo ha costretto alla chiusura parziale una delle arterie più importanti del cuore della città proprio per l’incombente rischio crolli che metteva a rischio l’incolumità di pedoni ed automobilisti. Solo dopo l’intervento del Comune, in sostituzione del proprietario dell’immobile che nonostante i solleciti non ha mai ottemperato all’ordinanza di messa in sicurezza dell’edificio, la strada è stata riaperta. Proprio per questo atteggiamento del titolare della struttura precaria, G.S. di 46 anni, difeso dall’avvocato Mario Viviano del Foro di Trapani, l’amministrazione comunale ha deciso di denunciare il fatto. Lo stesso G.S. è stato chiamato in giudizio dall’ente municipale che ha deciso di costituirsi parte civile al processo. Secondo quanto si evince dalla delibera il titolare dell’immobile pericolante non avrebbe ottemperato all’ordinanza del sindaco di messa in sicurezza dell’immobile costringendo quindi il Comune ad intervenire in via sostitutiva. L’ente ha dovuto sborsare 26 mila euro tra interventi edilizi di messa in sicurezza ed altri oneri accessori, come il montaggio dell’impalcatura. “La mancata riscossione della somma impegnata per gli interventi di ripristino dell’immobile – sottolinea la giunta alcamese nella delibera – procura danno all’Ente. Per questo il Comune di Alcamo intende procedere alla costituzione di parte civile nel procedimento in ogni stato e grado, nella considerazione del danno erariale subito a causa delle condotte poste in essere dal proprietario dell’immobile”.  Solo lo scorso anno si è chiusa, dopo un lungo tempo di inspiegabile silenzio, degrado e non pochi disagi, un iter che ha visto protagonista, suo malgrado, una delle arterie più importanti della città perché dal principale corso VI aprile si collega a piazza Ciullo, piazza della Repubblica e si congiunge sino ai pressi di viale Europa. I crolli dell’edificio di via XV maggio avvennero nel 2011: a venire giù in strada varie parti di intonaco, del cornicione e dai balconi. Intervennero i vigili del fuoco del locale distaccamento che furono costretti, considerata la situazione di pericolo incombente, a transennare l’area puntellando l’immobile con travi in legno e vietando quindi l’accesso a pedoni e mezzi. I lavori di messa in sicurezza, affidati due anni dopo dal Comune, sono serviti a rimettere in sesto la struttura, consolidandola, in modo da eliminare il pericolo e consentendo finalmente la riapertura della strada. L’immobile presentava gravi lesioni a rischio della pubblica incolumità. I fondi per i lavori all’epoca furono stanziati dal Comune perché il proprietario si era detto impossibilitato a stanziare la cifra. Fu raggiunto un accordo tra il Comune stesso e il titolare dell’abitazione che aveva garantito che avrebbe restituito i soldi versando delle rate mensili. Ma questo non sarebbe mai avvenuto.

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