Alcamo-Il “rubinetto” degli incarichi legali al Comune: è polemica (VIDEO)

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Stop agli incarichi esterni del Comune di Alcamo agli avvocati per difendere l’ente da controversie giudiziarie. A chiedere che si chiuda il “rubinetto” è il gruppo consiliare del Partito Democratico che innesca la miccia della polemica dopo l’ennesimo incarico affidato dal municipio, attraverso una delibera della giunta guidata dal sindaco Domenico Surdi, per resistere in giudizio al ricorso al Tar presentato da Silvio Piccolo e Rocco Cassarà riguardo al famoso caso dei presunti immobili abusivi realizzati in via Giordano e per cui il Comune chiede l’abbattimento degli scantinati. A destare scalpore, a detta dei Democratici, è l’esosa parcella per l’incarico all’avvocato del foro di Sciacca Annalisa Alongi, pari a 16 mila euro.

In realtà l’attuale amministrazione comunale sta seguendo un iter che è stato avviato dall’allora commissario straordinario, Giovanni Arnone, il quale aveva evidenziato la necessità di ricorrere a legali esterni per l’esigua pianta organica dell’Avvocatura comunale. Soltanto due gli avvocati abilitati interni, la dirigente Giovanna Mistretta e la funzionaria Silvana Calvaruso. Troppo pochi per poter far fronte, secondo Arnone, a  tutte le cause intentate nei confronti del Comune. Da qui l’idea di istituire un albo con l’elenco di avvocati abilitati da incaricare a rotazione dietro sorteggio. Procedura che anche l’attuale amministrazione ha deciso di adottare sulla scorta proprio della carenza d’organico dell’Avvocatura.

Il sindaco evidenzia che il Comune fa ricorso a legali esterni soltanto per casi particolari e non per tutte le cause. “Posso assicurare che la parcella – replica Surdi – è in linea con i tariffari previsti, quindi non c’è alcuna spesa esosa ma solo il corrispettivo congruo per il tipo di incarico conferito. Stiamo verificando se esistono eventuali alternative all’attuale sistema ereditato dalla gestione commissarial. In linea di principio sono d’accordo sull’ipotesi di rafforzare con personale interno l’ufficio dell’Avvocatura ma è una soluzione ad oggi non attuabile perché all’interno della pianta organica del municipio non abbiamo dipendenti che sono abilitati all’esercizio della professione di avvocato”.

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