Alcamo-Il 5 per mille del Comune andrà al castello di Calatubo

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A partire dall’anno in corso, i maggiori introiti che il Comune di Alcamo incasserà dalla destinazione del 5 per mille da parte dei contribuenti “verranno destinati alla valorizzazione e salvaguardia del bene monumentale ed architettonico “Castello di Calatubo”. Il fine ultimo è quello di contribuire alla tutela del nostro patrimonio storico/ambientale”. Lo fa sapere lo stesso Comune e a tal fine, si legge in una nota dell’ente, “si sensibilizzano i consulenti commercialisti nonché le associazioni di volontariato che operano nel territorio della Città affinché svolgano un’adeguata azione al riguardo, volta alla conservazione del bene”. Una sollecitazione, dunque, a promuovere la concreta tutela del bene, sul quale, dopo un lungo periodo oblio, nell’ultimo periodo si sono accesi i riflettori. Soprattutto grazie all’opera dell’associazione di volontariato Salviamo il Castello di Calatubo che ha lavorato incessantemente attraverso una serie di iniziative, come la partecipazione, l’anno scorso, al censimento del Fondo Ambiente Italiano “Ricordiamoci di salvare l’Italia”, che permise di raccogliere 72 mila firme per salvare il maniero dallo stato di degrado e abbandono e, al contempo, di far conoscere la struttura storica in tutta la Sicilia ed anche oltre i confini regionali. Nel censimento della classifica del Fai, terminato dopo una lunga maratona per la raccolta firme, il Castello di Calatubo si piazzò al terzo posto in Italia. E non solo, durante le giornate Fai di Primavera, anche il castello figurava tra i 75 luoghi della Sicilia di cui si si disponeva l’apertura straordinaria. Fu un vero e proprio boom: in appena tre giornate all’incirca 5 mila visite, tra scolaresche e turisti. Tra l’altro, nella tre giorni di visite, fu possibile ammirare soltanto la cappella annessa al castello, dal momento che il resto dell’immobile si trovava – e si trova tuttora – in cattivo stato di conservazione con il serio rischio di crolli, come avvenuto più volte in passato. L’antica fortezza, la cui esistenza è datata attorno all’anno mille, è particolarmente suggestiva per la sua posizione, visibile a chiunque transiti oggi dall’autostrada A-29 Palermo-Mazara del Vallo. Cessata la sua funzione militare si trasformò in masseria a controllo del vasto feudo e fino agli anni ’60 si manteneva ancora in un discreto stato di conservazione. In seguito abbandonato e trasformato in ovile, il castello subì l’azione distruttiva degli animali e del terremoto del 1968; l’assenza d’interventi condusse al crollo dei solai e delle murature.