ALCAMO – Aria di “De profundis” per il Giudice di pace di Alcamo. Dopo l’allarme lanciato dagli avvocati rispetto alle problematiche mai risolte per portare avanti l’attività connessa alle controversie di natura civile di piccola entità, il vicesindaco e unico amministratore rimasto in carica del Comune di Alcamo, Salvatore Cusumano, conferma che la chiusura si sta avvicinando. “Noi come Comune ci stiamo mettendo il massimo impegno, dando personale, locali e tutto quanto è possibile di nostra competenza – sottolinea Cusumano – ma purtroppo molti problemi appaiono davvero difficili ad oggi da superare. Noi vorremmo con tutte le nostre forze che questo presidio restasse aperto ma mi rendo conto che ci sono difficoltà che stanno portando ad una sua chiusura”. Il problema principale resta ancora il personale: non ci sono tutte le figure professionali necessarie, non vi sono neanche operatori che hanno un contratto a tempo pieno, motivo per cui il mantenimento degli uffici aperti è impresa quasi impossibile. I Giudici di Pace in servizio ad Alcamo sono costretti al rinvio delle attività di udienza proprio per l’assenza del personale addetto alle cancellerie con impossibilità di svolgere anche i più semplici adempimenti. Situazione che è stata comunicata dal coordinatore dell’Ufficio, Eleonora Granozzi, al Presidente del Tribunale di Trapani ed al Presidente della Corte di Appello di Palermo, i quali hanno trasmesso a loro volta tutta la relativa documentazione al ministero della Giustizia. Il rischio è che si dovrà prendere atto dell’impossibilità di svolgere e di garantire il servizio e quindi arriverebbe il decreto di chiusura del Giudice di pace. Lo stesso vicesindaco di Alcamo ammette che ci sono pochi margini di manovra, segno quindi che la chiusura appare oramai imminente: “Sono in costante contatto con il segretario generale del Comune e il dirigente del Settore Personale del Comune – sottolinea Cusumano – i quali sono ancora alla ricerca delle idonee soluzioni. E’ pur vero che vi sono normative da rispettare che ci legano le mani e che complicano questo processo di mantenimento dell’ufficio. Come Comune di Alcamo davvero stiamo facendo il possibile”. Non lo dice esplicitamente Cusumano ma indirettamente le sue sono stoccate anche nei confronti degli altri due Comuni del distretto interessati al mantenimento del giudice di pace, quindi Castellammare del Golfo e Calatafimi. Una grossa mano d’aiuto potrebbe arrivare proprio dal municipio castellammarese che avrebbe una dipendente in grado di risolvere gran parte delle problematiche relative al personale ma più volte si sarebbe rifiutata di ricoprire l’incarico. Ancor più eloquenti le parole del sindaco di Castellammare, Nicola Coppola: “Non posso costringere il personale a spostarsi ad Alcamo – replica – e oltretutto non ci sono profili professionali adeguati nella nostra pianta organica tra il personale non contrattista, oggi ridotto ad una quarantina di unità. Noi non siamo in grado di inviare personale e comunque appare assurdo che lo Stato costringa i Comuni a farsi carico di tutto per un servizio del genere che è a garanzia della collettività”.