Alcamo-Giallo su un progetto in contrada Gammara, atto ritirato

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Alla fine il commissario straordinario del Comune di Alcamo è dovuto venire in aula e annunciare il ritiro dell’atto, con buona pace dei sensi da parte del consiglio comunale. Si archivia così almeno per il momento la paradossale vicenda, che resta ancora comunque abbastanza misteriosa per molti aspetti, che riguarda l’adozione della variante urbanistica al piano regolatore generale di una porzione di terreno in contrada Gammara per la realizzazione di un impianto di distribuzione carburanti. Dopo le lamentele del civico consesso nella seduta dello scorso 21 dicembre, in cui sono state espresse perplessità in ordine alle motivazioni che hanno portato alla richiesta degli uffici comunali di far ritirare l’atto dal consiglio comunale, il commissario Giovanni Arnone ha pensato bene di spegnere ogni polemica e di ritirare quindi lui l’atto.
In questo modo è stata tagliata la testa al toro, evitando ulteriori polemiche dopo il putiferio che si era scatenato in aula e che aveva portato al venir meno del numero legale con rinvio del punto all’ordine del giorno a ieri sera. In neanche 20 minuti la seduta è stata quindi aperta e chiusa dal momento che il commissario ha ritirato l’atto e non vi era altro da discutere. Restano però gli strascichi ed i dubbi sui motivi che hanno portato al ritiro di un atto per un progetto che oramai si trascina da ben 8 anni. Cosa è successo in questi giorni? Come mai solo adesso ci si è accorti che necessitano “approfondimenti dell’istruttoria per alcune problematiche tecniche ed urbanistiche”, così come giustificato dagli uffici? Ieri il commissario si è limitato a dire in più che necessitano degli aggiustamenti nelle pratiche di variante per un corretto iter. Intanto a far sentire la sua voce in merito è stata anche l’amministratore della Cma sas di Alcamo, Margherita Coppola, l’azienda che ha presentato il progetto per la realizzazione dell’impianto di carburante in contrada Gammara. Ha inviato una lettera al consiglio, letta dal vicepresidente Benedetto Vesco, e non è stata tenera nei confronti del Comune, sostenendo che non necessiterebbe alcuna variante al piano regolatore in quanto tali impianti possono essere realizzati in qualunque parte del territorio, anche in zona agricola. Poi un appello all’amministrazione e alla politica.