Alcamo-Gettoni presenza e indennità sindaco e giunta: inserito il contestato “taglio” del 2006

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Gettone di presenza fissato ad appena 34 euro. Sembrano essere finiti i tempi delle vacche grasse al Comune di Alcamo per i consiglieri comunali. Niente più “bagni dorati” tra sedute del civico consesso e commissioni consiliari. Ora ogni presenza sarà retribuita al lordo con appena 34,16 euro. Così è stato stabilito dagli uffici comunali che finalmente hanno messo fine alla lunga querelle scoppiata proprio all’insediamento dell’attuale governo cittadino del Movimento 5 Stelle per stabilire indennità di sindaco, giunta e consiglieri comunali. “Va applicata la decurtazione del 10 per cento in base stabilito nella finanziaria dello Stato del 2006 – assicura il dirigente del Settore Economico-finanziario Sebastiano Luppino -. C’è una nota della Corte dei conti che in effetti si era già espressa in proposito”. Decurtazione che non è stata inizialmente applicata dalla nuova giunta targata Movimento 5 Stelle e che ha comportato un enorme polverone, con tanto di delibera dichiarata nulla dall’allora segretario generale Cristofaro Ricupati. Firmatario all’epoca di quella delibera senza l’applicazione dei tagli l’allora vicesegretario generale del Comune Marco Cascio che varò le indennità in assenza di Ricupati. Nacque uno scontro tutto interno agli uffici non solo per la mancata applicazione del taglio ma anche per l’irregolarità della stessa delibera mancante delle attestazioni del dirigente del Settore Servizi finanziari relativi alle condizioni regolamentari concernente l’adeguamento delle indennità di funzione degli amministratori. Per tutta una serie di motivi l’atto venne dichiarato “nullo di diritto”. Su Cascio venne aperto da Ricupati un procedimento disciplinare per questa vicenda ma, come spesso accade nelle maglie della burocrazia, nessuno ha pagato per quell’errore: anzi, Ricupati alla fine lasciò la segreteria per trasferirsi a Terrasini, quasi un passaggio obbligato considerato che nei suoi confronti l’aria era diventata ostile, e per Cascio venne tutto archiviato. Sino ad oggi indennità e gettoni di presenza non sono stati elargiti per superare proprio questo scoglio della decurtazione del 10 per cento. Ieri la conferenza dei capigruppo ha stabilito di convocare il consiglio comunale i prossimi 6 e 14 dicembre inserendo nell’ordine del giorno proprio la fissazione del gettone di presenza. Incredibile come oggi quello che un tempo era l’impero delle scorpacciate al municipio alcamese si sia ridotto a luogo tutt’altro che ambito. Infatti i gettoni di presenza nel 2002 erano di tutt’altro tenore: ammontavano a ben 80 euro, per effetto di un aumento che all’epoca venne deciso dall’allora consiglio che con un bel colpo di mano si innalzò il suo già lauto compenso che era fissato a 53 euro. Insomma, il consiglio divenne un vero “stipendificio” dove al lordo un consigliere tra i più presenti poteva anche arrivare alla sommetta niente male di mille e 600 euro al mese. Poi però arrivò una prima riduzione da parte dello Stato ai costi della politica e poi una norma della Regione che stabiliva dei ben precisi tetti, a prescindere dal numero di presenza, che per Alcamo non potevano superare le mille euro. Alla cifra di 34,16 euro si arriva per effetto non solo del taglio del 10 per cento ma anche dell’aumento del 2 più 3 per cento dovuto in base a determinati parametri in cui rientra il Comune di Alcamo. Il consiglio è chiamato ad esprimersi anche per ragioni tecnico-contabili. Di conseguenza anche la giunta sarà chiamata a deliberare sulla base di questi parametri. “Lo abbiamo sempre detto e lo continuiamo a ripetere – precisa il sindaco Domenico Surdi -: non vogliamo un euro in più di quanto stabilito per legge”.