Accatastano rifiuti di ogni genere e poi appiccano l’incendio. Una bravata o un gesto intimidatorio? Su questo interrogativo ruota l’indagine avviata dal commissariato di polizia di Alcamo, diretto dal dirigente Antonio Squillaci, intervenuto ieri sera, poco dopo le 22, ad Alcamo Marina per il rogo che ha coinvolto il portone di un’abitazione. A lanciare l’allarme è stato lo stesso proprietario dell’immobile, un uomo di 50 anni con piccoli precedenti penali, impiegato presso una ditta di installazione di climatizzatori, che qui vi abita praticamente tutto l’anno con la famiglia. Il fatto è avvenuto in contrada Canalotto, poco prima del rinomato bar “Paziente”. Secondo una prima ricostruzione dei fatti qualcuno ieri sera si è preso la briga di accatastare rifiuti di ogni genere proprio davanti la porta d’ingresso di questa casa: ad essere stati ammassati l’uno sopra l’altro suppellettili, televisori, immondizia, carta, legno ed altro ancora, compresi i sacchi di immondizia che erano stati lasciati appena fuori l’abitazione dallo stesso cinquantenne. Poi sono state appiccate le fiamme che si sono sprigionate anche con una certa violenza, tanto da danneggiare il portone e anche parte del prospetto. Immediato sul posto l’intervento di una squadra dei vigili del fuoco di Alcamo che ha provveduto a domare immediatamente le fiamme. Proprio la celerità delle operazioni dei pompieri ha evitato danni ben peggiori: il rogo è stato quindi subito circoscritto. L’indagine del commissariato al momento spazia su varie ipotesi, due principalmente: potrebbe essersi trattato della bravata di qualcuno che non avendo altro da fare ha pensato bene di appiccare il fuoco, senza pensare alle conseguenze; ma potrebbe anche trattarsi di un danneggiamento mirato nei confronti dei proprietari della casa. Se così fosse ci sarebbe anche da capire il perché del gesto e come sempre si sta scavando nella sfera privata dell’uomo alla ricerca di elementi utili alle indagini. Per le sue modalità questo episodio lascia aperti molti dubbi e proprio per questo le indagini si complicano. La cosa certa è che questa abitazione è utilizzata tutto l’anno, quindi non è una residenza estiva come la maggior parte degli immobili che si trovano in questa fascia costiera alcamese che praticamente d’inverno si svuota, quasi a trasformarsi da città-fantasma. Questo è il terzo attentato incendiario che si verifica ad Alcamo in questo primo scorcio del 2014, dopo quello avvenuto ai danni di un’auto e al portone di un’altra abitazione in via Porta Palermo appena qualche giorno fa. Il 2013 invece si è chiuso con una catena di attentati in città ai danni di commercianti, imprenditori, semplici cittadini e persino ad agenti di polizia. Episodi che hanno fatto alzare l’asticella della tensione in un territorio da sempre considerato caldo dalla magistratura per la presenza di uno zoccolo duro della mafia tra Alcamo e Castellammare del Golfo. Da sottolineare, però, che quasi tutti gli ultimi attentati incendiari sono ritenuti slegati da dinamiche mafiose.
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