Alcamo: fuoco ad abitazione imprenditore, ipotesi racket

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Un atto vandalico o un messaggio intimidatorio? Non si esclude nessuna di queste ipotesi rispetto a quanto accaduto questa notte: ad essere bruciata la finestra di una casa in costruzione in contrada Palmeri di proprietà di un imprenditore alcamese di 42 anni, incensurato. non è stato necessario neanche l’intervento dei vigili del fuoco: il rogo, di piccola entità essendo stato circoscritto soltanto all’infisso, si è quasi spento da solo. Sono stati gli stessi proprietari dell’immobile ad aiutarsi con mezzi di fortuna. Lo stesso imprenditore ha lanciato l’allarme al centralino del commissariato di polizia di Alcamo che ha aperto un’indagine. In queste ore si stanno effettuando altri sopralluoghi in zona alla ricerca magari di qualche ulteriore indizio utile, magari qualche passo falso da parte degli autori del raid. Chi ha colpito ha agito in maniera pressochè indisturbata, in quanto la casa presa di mira non è abitata al momento perché in fase di costruzione. Quindi gli incendiari hanno avuto tutto il tempo, nel cuore della notte, di cospargere di liquido infiammabile la finestra e di appiccare il rogo. Sono essenzialmente due le piste che stanno seguendo gli inquirenti in queste ore: la prima è quella del possibile atto vandalico. Il modus operandi degli incendiari infatti è abbastanza anomalo: perché incendiare soltanto una finestra, quindi creando danni molti limitati? Ma si tiene in piedi anche l’ipotesi del messaggio intimidatorio da parte del racket delle estorsioni, dal momento che il proprietario è per l’appunto un imprenditore. Gli inquirenti ipotizzano che magari la criminalità abbia anche voluto lanciare un semplice primo avvertimento. Al momento comunque la polizia sta procedendo per gradi, a cominciare dall’ascoltare lo stesso imprenditore e i suoi più stretti amici e familiari. Si sta tentando di raccogliere quante più informazioni possibili per tentare di ricostruire un possibile movente all’episodio. Si allunga sempre di più la scia degli attentati con il fuoco ad Alcamo, situazione che viene quindi costantemente monitorata dalle forze dell’ordine. All’alba dello scorso 29 novembre l’ultimo raid con la distruzione dell’auto di un pregiudicato in via Cordova, stradina del centro storico; qualche giorno prima analoga situazione ha colpito un ambulante tunisino di 40 anni a cui è stato incendiato il furgone nello spiazzo di Piano Santa Maria. Alla fine dello scorso mese di ottobre, invece, fu incendiata l’auto di servizio di un dirigente dell’Aimeri ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti in città. Per questi ultimi due casi è stata accertata la matrice dolosa.