Alcamo, festa dell’Immacolata, tra fede e tradizioni

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Alle prime luci dell’alba di domani mattina la banda musicale attraverserà le strade dove nel pomeriggio transiterà la processione dedicata alla Immacolata, la cui festa si conclude domani. La bella musica della “ninnaredda” si espanderà nelle strade e in pratica annuncia l’apertura delle feste di Natale. Un tempo ad Alcamo la vigilia dell’otto dicembre, cioè oggi, nel primo pomeriggio i sacerdoti, preceduti dall’arciprete si recavano in processione, ognuno con un bastone sormontata da una scopa, nella chiesa di san Francesco d’Assisi, per una pulizia simbolica del tempio, che voleva indicare l’esigenza di rendere pulita la propria anima. La novena è iniziata lo scorso 29 novembre con celebrazioni di sante messe, incontri di preghiere e l’inaugurazione della mostra dei presepi. Oggi alle 19,15 Vespri solenni, presieduti da padre Alberto Marangolo, superiore del convento di Santa Maria. Durante la celebrazione, come da antica tradizione che si ripete ogni anno, il sindaco pro tempore di Alcamo, offrirà un cero votivo all’Immacolata. L’otto dicembre solennità dell’Immacolata con celebrazione delle messe alle 6, 7,30, 9, 10,30 e 12. Alle 10,30 la celebrazione eucaristica sarà presieduta da padre Rolando Ceccarini del convento di Assisi. Alle 15,30 uscirà la processione che attraverserà le seguenti vie: Girolamo Caruso, commendatore Navarra, Florio, Madonna della Catena, piano Santa Maria, piazza della Repubblica, via Mazzini, piazza Ciullo, corso VI Aprile, vie Amendola, Tasso, Crispi, corso san Francesco di Paola, vie D’Azeglio, Roma, Tobia, corso VI Aprile e rientro in chiesa. Dal 29 novembre al sei gennaio mostra di presepi tradizionali, su iniziativa di padre Pasquale Lima. Presepi messi a disposizione da tante persone, che nelle abitazioni ogni anno realizzano i presepi, che fanno parte della nostra cultura e tradizione religiosa. Presepi molto originali, tra i quali esposto uno realizzato all’interno di una valigia di cartone. Valigie usate da tantissimi siciliani che lasciarono la loro terra in cerca di migliorare la propria esistenza e quella dei familiari. Una valigia metafora della accoglienza di chi fugge da guerre e privazioni così come le scritte degli studenti per salvare il nostro pianeta dalla catastrofe, con estinzione dell’umanità, provocata dai cambiamenti climatici.