Alcamo-Fece prostituire una minorenne, condannato: domiciliari per Vincenzo Di Franco

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Faceva prostituire una rumena di cui abusava anche personalmente. Una storia dai contorni davvero meschini che oggi trova il suo epilogo a distanza di 8 anni da quando venne scoperto il caso. E’ stato infatti condannato dal tribunale di Palermo l’alcamese Vincenzo Di Franco, oggi 63enne, conosciuto in città con il nomignolo siciliano di “portafogghiu vacante” (portafoglio vuoto). Per lui confermata la sentenza emessa in Corte d’Appello nel 2012 a 2 anni e 8 mesi. Per Di Franco sono stati emessi gli arresti domiciliari per scontare il residuo di pena. A comunicare i domiciliari i carabinieri della Compagnia di Alcamo a cui è stata trasmessa l’ordinanza di custodia cautelare. Di Franco secondo l’accusa ebbe in questa squallida vicenda un “ruolo secondario” ma comunque determinante e per lui l’accusa è di violenza sessuale su minore e tentata prostituzione minorile continuata. Infatti si prese in “carico”, se così si può dire, una giovane rumena che gli venne consegnata letteralmente da tre connazionali senza scrupoli, i quali hanno avuto pene ben più severe per il semplice motivo che sulle loro spalle hanno avuto altre aggravanti. In buona sostanza i tre rumeni, di cui uno nel frattempo è deceduto, con la scusa di farle trovare un lavoro convinsero la giovane a seguirli ad Alcamo. Ma si rivelò per la ragazza soltanto una trappola: i tre infatti nel gennaio del 2009 privarono la donna di documenti obbligandola, dietro continue percosse e minacce, a soddisfare tutte le loro voglie sessuali. Da questo momento entra in scena Vincenzo di Franco a cui i tre rumeni si rivolgono per sistemare la loro connazionale. Questi, oltre ad abusare sessualmente di lei, la faceva prostituire ad Alcamo, Castellammare del Golfo, Balestrate e paesi limitrofi, derivandone un giro d’affari di migliaia di euro. Per un incontro veloce la tariffa era di 80 euro, ma per prestazioni più lunghe si arrivava tra i 200 e i 300 euro. A metà febbraio del 2009, approfittandone di un momento di distrazione dei suoi carnefici, la giovane riesce a sfuggire dall’abitazione in cui era segregata e ad avvisare i carabinieri sull’accaduto. Nel corso del blitz fatto nelle casa in cui era stata segregata la rumena i carabinieri trovarono anche abbigliamento rubato.