Una lettera che rappresenta una speranza di vedere esaminata la propria pratica edilizia con riferimento alla lunga e complessa vicenda della modifica di immobili o di costruirne nuovi nella fascia pedemontana di Alcamo. Una ventina di lettere sono state inviate dal servizio Urbanistica ed Edilizia privata del Comune di Alcamo ad altrettante persone che avevano presentato istanze relative ad una proposta edificatoria ricadente nella fascia cosiddetta pedemontana. Il servizio urbanistico ha riaperto i procedimenti per esaminare le varie pratiche edilizie dopo la sentenza emanata di recente dal Tar che di fatto ha introdotto elementi urbanistici nuovi rispetto alla interpretazione consolidata che di tale Piano particolareggiato aveva negli anni dato l’ufficio. In pratica per tale problema, cavallo di battaglia dell’ex consigliere comunale Ignazio Caldarella, il Tar ha in pratica sentenziato che le decisioni spettano al Comune. Da qui le lettere inviate alle persone che avevano presentate le pratiche edilizie. In questa prima fase l’Ufficio esaminerà le richieste per il completamento degli immobili e varianti per quanto riguarda il volume. Nella seconda fase i nuovi progetti, una cinquantina, che potrebbero rilanciare il settore edilizio. Alcuni mesi fa un gruppo di alcamesi in attesa da anni dell’esame delle pratica edilizia avevano notificato al Comune un atto di interpello col quale si invitava ad esaminare i carteggi e nel caso di ulteriori ritardi avrebbero avviato un procedimento con richieste di risarcimento danni. Ora è stato fatto un importante passo avanti con il provvedimento di revoca in via cautelare il provvedimento di differimento, trasmesso dagli interessati e l’ufficio urbanistica dichiara riaperto il provvedimento relativo alle varie pratiche da concludersi nel termine di 30 giorni dalla notifica dell’atto a coloro che sono in attesa di una decisione del Comune e ci sono alcamesi che hanno presentato istanze relative ad una proposta edificatoria che risalgono al 2008.
