Non ci sta Giuseppe Benenati (nella foto a destra) dopo l’esclusione della sua candidatura alle primarie del partito Democratico di Alcamo. Amarezza e rabbia che sfoga in un documento lungo due pagine in cui ribalta le accuse che sono state mosse nei suoi confronti e della cordata politica che rappresenta, gli ex Articolo 4 del deputato regionale Paolo Ruggirello confluti all’interno dei Democratici dopo la fusione stabilita in tutta la Sicilia. Definisce “ipocrita” l’atteggiamento degli esponenti storici del Pd alcamese, accusati di avere utilizzato due pesi e due misure nel respingere la sua candidatura. A chi lo accusa di avere avuto sempre una posizione in antitesi con il Pd in questi suoi anni di militanza politica, prima da candidato sindaco nel 2007 contrapposto all’ex Margherita, oggi Pd, del candidato sindaco Giacomo Scala e di difendere nei processi sul voto di scambio l’ex candidato sindaco di Abc Niclo Solina lui risponde polemicamente: “Quanta falsità e ipocrisia – replica – se si considera che sono stato avversario di quel Giacomo Scala da cui oggi tutti nel Pd sembrano voler prendere le distanze e che proprio ad Abc oggi dal coordinatore cittadino degli stessi Democratici vengono lanciati improbabili segnali di apertura”. Riserva anche stoccate personali, come all’attuale presidente del consiglio Giuseppe Scibilia, che a detta di Benenati sarebbe stato imposto in questo ruolo dall’ex senatore Nino Papania da cui si notano altre prese di distanza di molti esponenti del Pd; oppure all’unico candidato alle primarie Vincenzo Cusumano (nella foto a sinistra), additato per essere stato segretario di quel Pd dove ancora forti erano le presenza di Scala e Papania: “Da quella politica e da quella identità – aggiunge Benenati – ero e sono distinto e distante, come lo sono da tutti coloro i quali, maldestri allievi dei potenti di allora, adesso si affannano, sfacciati camaleonti, ad alzare cortine fumogene contro la mia candidatura”. Poi l’esponente di Articolo 4 solleva anche la questione regolamentare, dal momento che persino il segretario provinciale del Pd Marco Campagna si è scomodato per segnalare il fatto che Benenati non fosse iscritto al partito: “Chi subdolamente ha formulato la presunta irregolarità della mia candidatura – rilancia sempre Benenati – dovrebbe sapere che il regolamento regionale del Pd stabilisce, in maniera chiara ed inequivocabile, quali sono i requisiti per avanzare la candidatura alle primarie: non è richiesto, come ovvio, alcun tipo tesseramento. Allora dove sta il problema? Di quale furberia hanno blaterato alcuni improbabili luogotenenti locali, incluso l’unico candidato ufficiale del Pd alcamese?”.