Il peso di sentirsi inutile per la società e per la famiglia, la propria dignità rubata e i diritti costituzionali che tali non sono oramai da lungo tempo. Tutti motivi pesanti come macigni, fardelli di una vita difficile da portare avanti senza che ogni giorno non ci si sente schiacciati sempre un po’ di più. Storia purtroppo di tutti i giorni e che non lascia fuori un territorio come Alcamo, colpito ieri dall’ennesima tragedia: un uomo di 50 anni, D.B., si è tolto la vita. Un caso che già la Procura ha archiviato come suicidio: si è impiccato nel giardino di casa in contrada Bosco d’Alcamo, zona che si trova a metà strada tra Alcamo e Alcamo marina. Il magistrato ha disposto la restituzione della salma alla famiglia: la ricostruzione dei fatti non lascia dubbi sul fatto che sia stato l’uomo a farla finita. I carabinieri, che hanno seguito il caso, hanno ascoltato amici e familiari: il cinquantenne era disperato perché non aveva lavoro.
Secondo quanto ricostruito dai militari dell’Arma D.B. circa un paio di anni fa aveva chiuso un’azienda di cui era titolare ad Alcamo e che si occupava della vendita di cucine. Aveva manifestato l’intenzione di voler emigrare, perché ripeteva che qui non c’era futuro lavorativamente parlando. Cosa lo abbia trattenuto in questa città non è dato sapersi ed oggi l’epilogo è di quelli tragici
Secondo quanto appeso dagli inquirenti l’uomo, che lascia moglie e due figli, da quando aveva perso il lavoro era entrato in depressione. Tanto che aveva deciso di farsi seguire da uno psicologo. Ma questo non è bastato per fargli superare i “rimorsi” che lo attanagliavano evidentemente dentro e che giorno dopo giorno lo divoravano sempre di più.
Alcamo non è nuova a questi gesti estremi: nel giugno 2013 la fece finita un esponente politico di spicco, Aldo Melodia, ex assessore della città e dipendente di un ente di formazione: gesto che pare essere stato collegato al fatto che di recente aveva perso il posto di lavoro all’interno dell’ente di formazione del Cas di Bagheria. Nell’ottobre scorso un altro uomo di 60 anni si era tolto la vita per le difficoltà di trovare una nuova occupazione. Anche lui entrò nella spirale della depressione e non riuscì più a venirne fuori.
In contesti così tragici trovano spiegazioni anche i freddi numeri. Nel 2014 ad Alcamo ci sono stati ben 8 suicidi, anche se non tutti collegati alla crisi economica. Nei primi 9 mesi del 2014 sono cresciuti del 59,2 per cento i suicidi per cause economiche secondo Link Lab, il Laboratorio di Ricerca Socio-Economica della Link Campus University. L’aggiornamento dei risultati monitorati dall’Università romana decreta una vera e propria escalation degli episodi tragici