ALCAMO – Si va, anche se con estrema lentezza, al ritorno verso la normale erogazione idrica ad Alcamo. Nelle ultime due settimane i turni di erogazione si erano pericolosamente allungati a 6 giorni a causa dei guasti gli impianti gestiti da Siciliacque, che hanno comportato un minor approvvigionamento per la città. Dall’ultimo bollettino emanato dal Settore Servizi Tecnici, Manutentivi e Ambientali del Comune i turni sono stati portati a 4 giorni, con la possibilità però che slittino ancora a 5: “Si prevede – sottolinea ietro Girgenti, responsabile del Settore Sevizi Tecnici del Comune – di riportare la turnazione a giorni 4, nella consapevolezza che il tutto può slittare di un giorno allorché il quantitativo di acqua non risulti sufficiente a gestire la turnazione”. Il rientro dall’emergenza lo si sta gestendo attraverso l’approvvigionamento ulteriore che sta garantendo l’allaccio alla sorgente di Montescuro Ovest: “Nel periodo più caldo c’è un fisiologico abbassamento delle falde acquifere e quindi una minor portata per la città – sottolinea l’assessore ai Servizi Manutentivi Salvatore Cusumano -, situazione che abbiamo fronteggiato attraverso la riattivazione dell’approvvigionamento da Montescuro Ovest che ci garantisce 50 litri di acqua al secondo. In questo modo siamo in grado di tornare a regime grazie ad un adeguato approvvigionamento”. Non è solo la minor portata di acqua ad avere creato problemi di approvvigionamento alla città. Sono infatti in corso dei lavori di manutenzione lungo tutta la condotta cittadina per effetto del progetto da 300 mila euro finanziato attraverso il piano triennale delle opere pubbliche. “Ad oggi sono stati completati circa il 25 per cento degli interventi – precisa Cusumano – motivo per cui questi disagi si potrarranno per tutto il periodo estivo. E’ comunque necessario questo sacrificio per ridare efficienza ad una rete che, a causa della sua vecchiaia, ha creato problemi di approvvigionamento ad interi quartieri”. L’idea di questi lavori in corso non è solo quella di tutelare la corretta funzionalità del servizio ma anche di prevenire le richieste di risarcimento che già in passato sono state avanzate al Comune dai proprietari di alcuni fabbricati danneggiati dalle infiltrazioni d’acqua provenienti proprio dalle falle della rete. Non è la prima volta che il Comune fa ricorso a questi interventi che si possono soltanto definire tampone. La somma di 300 mila euro, seppur apparentemente corposa, non è certamente bastevole dal momento che la rete idrica ad Alcamo, come ribadito più volte dalla stessa amministrazione comunale, ha bisogno di radicali interventi con la sostituzione di interi tratti di condotte: stima di intervento ben 2 milioni di euro che si sta cercando di reperire attraverso bandi regionali o europei. Nelle more però che si concretizzi questa progettazione bisognerà tamponare le emergenze quotidiane frutto delle continue rotture delle tubazioni oramai obsolete.