Alpauno

Alcamo: emergenza idrica, lavori in corso

 

ALCAMO – Continuano a tamburo battente i lavori per ripristinare la condotta che trasporta acqua dalla sorgente di contrada Dammusi all’acquedotto comunale. Senza sosta il lavoro della ditta esterna a cui il Comune ha affidato l’appalto per riparare le diverse falle che si sono create nella rete e che da due settimane oramai mettono in ginocchio il territorio, con erogazioni idriche con il contagocce. Un lavoro senza sosta che è andato avanti anche nella giornata di ieri e che ha portato alla riparazione di una delle falle più consistenti della condotta. Intervento che ha permesso nella stessa giornata di far tornare l’acqua nella zona di Sant’Anna. I lavori, se non ci saranno ovviamente altri contrattempi come accaduto recentemente, dovrebbero concludersi domani al massimo entro mercoledì, come assicurato dal Comune in questi giorni che sta monitorando, attraverso il Settore Tecnico, tutto il cantiere. Una volta assicurata la messa in funzione di tutta la condotta ad Alcamo si dovrebbe tornare alla normale erogazione di 130 litri di acqua al secondo: 40 sono assicurati da Dammusi, 50 da Cannizzaro, un’altra ventina da Montescuro Ovest e infine 10 litri dal dissalatore di Trapani. Tutt’ora si sta vivendo una situazione difficile in città, anche se l’erogazione si sta cominciando a garantire soprattutto dopo la riparazione dell’altra condotta, quella che porta all’acquedotto l’acqua da Cannizzaro. I turni di erogazione, fanno sapere dal Comune, sono stati ridotti dopo questi ultimi interventi a 6 giorni e a partire da mercoledì si dovrebbe arrivare a 5. Intanto il Comune ha messo a disposizione il servizio autobotte per le situazioni di emergenza ma questo, da solo, non potrà bastare a placare la sete delle abitazioni di molti quartieri della città, oramai da diversi giorni e con le cisterne svuotate del tutto o quasi. Da anni ci si interroga sulla necessità di provvedere ad una totale sostituzione della rete idrica ridotta oggi ad un vero e proprio colabrodo. Ma la cosa non è affatto facile: secondo una stima dei tecnici del Comune per la sostituzione servirebbero qualcosa come 2 milioni di euro, soldi di cui il Comune non dispone in cassa. La situazione comunque è anche meno problematica di quello che potrebbe essere dal momento che il centro urbano si è quasi del tutto svuotato per via della tradizionale “emigrazione” di massa ad Alcamo marina, dove non esiste rete idrica e qui di ci si approvvigiona solo con autobotti. Quindi la richiesta di acqua è nettamente inferiore. In pratica a soffrire la sete sono quei pochi rimasti in città a lavorare o perché non posseggono una casa lungo il litorale. Per loro l’estate si preannuncia rovente, e non solo per le alte temperature.

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