Alcamo-Emergenza idrica, consiglio comunale aperto: presenti pochi intimi

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Hanno voluto probabilmente prendersi la scena intera. Al pubblico il ruolo di comparsa. La decisione era stata assunta dalla conferenza dei capigruppo e riguardava la riunione straordinaria  del consiglio comunale di Alcamo che ieri sera si è riunito al centro congressi “Marconi” per dibattere il problema dell’emergenza acqua. La riunione avrebbe  meritato una maggiore presenza di alcamesi, ma il fatto che vi abbiano partecipato un centinaio di persone dimostra l’inizio di una presa di coscienza su un problema vecchio e rimasto insoluto da decenni, ma che nell’ultimo anno si è notevolmente aggravato. Quel manipolo di cittadini presenti, ma sarebbe stato opportuno, ribadiamo, che fossero molti di più, ripropone la massima alcamese “dell’armatevi e partite”. I consiglieri comunali hanno voluto prendersi la scena avendo a disposizione 15 minuti per i vari interventi tra i quali quello risultato puntuale e  documentato è stato fatto dai consiglieri comunali Anna Allegro, Francesco Dara che hanno sottoscritto e depositato una lettera, firmata anche dall’ex consigliere Ignazio Caldarella in cui viene descritta la situazione soffermandosi sulla pretesa del Comune di Partinico che voleva la sorgente di Cannizzaro, destinata anni fa dal Genio Civile al Comune di Alcamo. E poi è stata descritta la situazione della rete idrica esterna, dei finanziamenti, dei pozzi privati e i ritardi nel nominare il direttore dei lavori per l’appalto di Cannizzaro. Suggerimenti e proposte da parte di Allegro, Dara e Caldarella, con tanto di carte in mano, che potrebbero rappresentare le linee guida per il Comune di Alcamo. In de minuti spaccati l’ex consigliere Caldarella come in uno spot ha toccato con competenza e conoscenza della materia argomenti che riguardano l’acqua. Forse Caldarella avrebbe meritato nella sua esposizione qualche minuto in più. Ma puntuale Big Bang ha detto stop. Pochi in rapporto al dramma dell’acqua gli alcamesi presenti, ma la protesta continua a covare  sotto la cenere per i lunghi turni di attesa, per l’acquisto del prezioso liquido tramite autobotti private che si riforniscono tutte al Bottino. Acqua comprata a 0,69 centesimo più Iva al metro cubo da Siciliacque mentre si perde quella di Cannizzaro. “Il Comune dia una forte accelerazione al recupero di questa sorgente per avere maggiori risorse idriche a costo quasi zero” è stato suggerito da Allegro, Dara e Caldarella.