Alcamo-Elezioni alla Banca don Rizzo, riscorsi respinti

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Non ci sono i caratteri di urgenza. Con tale motivazione il tribunale di Palermo ha di fatto respinto il ricorso presentato da un gruppo di soci della Banca di credito cooperativo don Rizzo di Alcamo, tendente all’annullamento dell’elezione del consiglio di amministrazione, che un mese fa ha portato alla presidenza Sergio Amenta. Si procederà quindi in sede civile dove i tempi sono molto lunghi ed è probabile che quando arriverà la sentenza, sempre che arrivi, già sarà operativa la riforma delle Bcc che avrebbe dovuto entrare in vigore dal primo gennaio 2016, ma che è slittata di qualche mese e che prevede accorpamenti. Riforma più volte sollecitata dal governo per la quale ha chiesto ora un’accelerazione sull’onda delle polemiche e delle inchieste per le quattro banche salvate dal fallimento, anche se in realtà di riforma si parla da un anno. Comunque il decreto legge sulle Bcc potrebbe arrivare subito dopo la Befana. Le banche di credito cooperativo hanno un patrimonio complessivo di 20,2 miliardi di euro. 4450 sportelli, 37 mila dipendenti e 1,2 milioni di soci. Ma soprattutto conta su 368 piccole banche di credito cooperativo. “Troppe – secondo il premier Matteo Renzi che afferma: che sono necessarie meno banche di paese e più banche per il Paese”. Comunque i contenuti della riforma continuano ad essere incerti. Il testo proposto da Federcasse in dieci punti prevede, tra l’altro,  la nascita di una capogruppo bancaria, cui le singole Bcc aderiscono sulla base di un “patto di coesione”. La banca don Rizzo ha 17 sportelli, quasi 4 mila soci e il nuovo consiglio è stato eletto dopo un’ispezione della Banca d’Italia, oggi in crisi di credibilità, così come la Consob per le vicende delle quattro banche salvate ma rovinando di fatto migliaia di piccoli risparmiatori. Intanto l’amministrazione della Banca don Rizzo ha iniziato a lavorare per rilanciare l’istituto di credito e si parla anche dell’imminente nomina di un direttore generale, che pare dovrebbe arrivare dal Trentino. Giuseppe Maniscalchi