Alcamo-Elezioni 2016, vince il rinnovamento: gli ex tutti a casa

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Quasi un quarto di secolo fa un gruppo di giovani alcamesi, poi diventati i dominus della politica locale  circa un ventennio coniarono lo slogan “Mandiamoli a casa”. Una vera e propria rivoluzione pacifica che portò una ventata di novità sia nell’amministrazione che in consiglio. Nella storia ci sono i corsi e ricorsi di vichiana memoria.  Cinque giugno 2016 ad Alcamo è avvenuta una nuova rivoluzione,  un totale rinnovamento nella gestione della cosa pubblica dove il Comune è il punto di riferimento e il centro propulsore delle varie attività. Uno tsunami  che ha spazzato via quindici consiglieri uscenti che si erano ripresentati. Dal naufragio si è salvato il vigile del fuoco Francesco Dara (Noi per Alcamo) mentre per scattare il secondo seggio nella stessa lista per un’altra uscente Anna Allegro debbono sperare nella vittoria del Movimento 5 stelle. In caso di successo di Abc ,  infatti, ”Noi per Alcamo, prenderebbe un solo seggio.  Non ritornano in consiglio comunale Gina Caldarella, il battagliero Ignazio Caldarella, fratello di Gina. E poi Alessandro Calvaruso, non ricandidatosi perché ha corso per la sindacatura racimolando il misero bottino di 667 preferenze.  Non ritornano sugli scranni del Palazzo di città: Giuseppe Campisi, Leo Castrogiovanni, Lorena Di Bona, Francesco Ferrarella,  Franco Gabellone,  Stefano Milito del 1962, Antonio Pipitone, Francesco Sciacca, Giuseppe Stabile, Salvatore Trovato, Marianna Vario e Davide Piccichè in carica per pochi mesi. Un vera e propria strage. Bocciata anche la parentopoli. Non eletto Vito Coppola, fratello dell’uscente Gaspare, Daniela Pipitone moglie dell’uscente Giuseppe Raneri. Rosario Rimi, figlio dell’ex presidente del consiglio Franco Rimi, e Clara Calamia moglie del presidente Giuseppe Scibilia. La parentopoli non ha pagato nemmeno per Giuseppe Campanella, figlio di Salvatore, per Stefano Abbinanti, fratello dell’ex assessore Gianluca. Bocciato anche un cavallo di ritorno ovvero Franco Orlando.  A questo punto potremmo prendere a prestito il titolo di un film del 1960 di Luigi Comencini, “Tutti a casa”.  Ha stravinto il Movimento 5 stelle che ha puntato ed ha pagato anche sulla linea verde. Ai primi posti dei consiglieri già eletti troviamo Noemi Scibilia, Maria Pia Calamia, Giovanna Melodia, mentre recordman di preferenze è stato il pentastellato Vittorio Ferro. In caso di successo di Surdi il M5S si porterà a casa altri 10 consiglieri. In caso di sconfitta ne prenderà un quinto: Laura Barone. Nel M5s quote rose superstar. Già tre i consiglieri eletti nella squadra di Sebastiano Dara , buona l’affermazione, che sfiderà Domenico Surdi. Due nella lista di Abc: Caterina Camarda e Mauro Ruisi. Uno Gino Pitò, in questo caso si tratta di un ritorno, con la lista “Alcamo cambierà”. Se vince il M5s Abc perderebbe un consigliere che sarebbe Mauro Ruisi.