Alcamo: dipendenti Comune-consiglio, è guerra aperta sugli extra budget

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Battono un colpo i dipendenti e i dirigenti del Comune di Alcamo, ancora una volta travolti dalle polemiche di questi giorni per lo stanziamento in loro favore del fondo efficienza servizi e delle varie indennità surplus da riconoscere oltre lo stipendio pari a circa un milione e 600 mila euro. L’ultimo attacco arrivato dal consiglio comunale, e più precisamente dalla presidente della II commissione consiliare Marianna Vario che si occupa di Bilancio e Programmazione, ha scatenato la reazione delle rappresentanze sindacali unitarie del municipio che rispediscono al mittente le accuse di “premi” ritenuti eccessivi rispetto ai risultati raggiunti dagli uffici. I 14 esponenti dell’Rsu municipale evidenziano anzi che in particolare il fondo efficienza servizi, pari a circa un milione e 200 mila euro, ha subito una consistente contrazione rispetto agli anni precedenti: “La parte preponderante di questo budget pari a circa 870 mila euro – scrivono in una nota – è impiegato per remunerare voci salariali obbligatorie e fisse non comprimibili allo stato attuale. Riteniamo anzi la restante parte “variabile” del fondo pari a circa euro 350 mila euro del tutto insufficiente per un’effettiva incentivazione qualitativa e quantitativa del lavoro prestato dai circa 610 dipendenti comunali, con una spettanza teorica pro capite pari a circa 560 euro lorde”. Oltretutto dalla nota dell’Rsu si ipotizza che sarà portata avanti una lotta con l’amministrazione comunale alcamese nelle sedi di contrattazione decentrata affinché questa aliquota sia progressivamente aumentata ed adeguata. Oramai si va sempre più materializzando una profonda spaccatura tra la maggioranza del civico consesso e il personale impiegato del Comune, che siano alti burocrati, dipendenti o semplici contrattisti. A questi ultimi spesso vengono lanciate stoccate pesanti per gli scadenti servizi garantiti dal Comune, rappresentanti proprio dalla presidente della II commissione.
Ma sulle cifre si staglia un sicuro braccio di ferro. Infatti insistono i rappresentanti sindacali nel ribadire la scarsezza degli stanziamenti nell’apposito fondo: “La situazione è divenuta nel tempo – scrivono ancora nella lettera – ancora più insopportabile per i lavoratori del Comune di Alcamo, così come quelli della pubblica amministrazione in genere, a causa dei reiterati ed illegittimi secondo la recente sentenza della Corte Costituzionale blocchi dei rinnovi dei contratti nazionali cui è conseguito il mancato adeguamento del salario al costo della vita dal 2009 ad oggi, che sono costati loro, a seconda dei casi, diverse decine se non qualche centinaia di euro netti in busta paga”. La missiva si conclude rivolgendo un appello all’intera classe politica a confrontarsi su tali problematiche evitando quindi di screditare, a loro dire, un’intera categoria di lavoratori facendo “di tutta l’erba un fascio”.